L’arrivo dei barbari in Grecia
L’arrivo dei barbari in Grecia (280)
Ma una sciagura ben più grave stava per abbattersi sulla penisola greca; approfittando del caos che si era venuto a creare in Macedonia con la morte di Cassandro prima e di Demetrio Poliorcete poi, orde di barbari celti iniziarono a discendere da Nord, attraversando la Macedonia e la grecia settentrionale arrecando gravi devastazioni. Alla fine furono fermati dagli Etoli (di cui diremo poi) e piegarono verso la Tracia e di lì in Bulgaria.
A scacciarli dalla Tracia era stato un abile generale macedone, Antiloco Gonata, figlio di Demetrio Poliorcete. Questi, chiusa la partita con i barbari, tornò tosto in Macedonia, dove vinse le truppe di Pirro, il re dell’Epiro (di cui diremo poi), che di ritorno dall’Italia dove aveva prestato soccorso alle polis contro romani e cartaginesi, aveva pensato di poter approfittare della confusione portata dai barbari per conquistare la Macedonia. Sconfitto in Macedonia Pirro si diresse contro Sparta, che però gli costò la vita in battaglia nel 272. Intanto Antiloco Gonata assumeva il pieno controllo del trono macedone e riorganizzava il regno e l’esercito. Avrebbe regnato per 37 anni, stabilendo decisamente un record.
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