La rilevanza positiva della disparità e l’invalidità nelle fonti europee
Nella disciplina dell’invalidità il diritto positivo è in netta discontinuità con il passato.
Nella prima parte del ‘900, come si è accennato, l’invalidità è graduata sui difetti delle fattispecie e la violazione dell’interesse collettivo o generale.
Le esperienze nazionali percorrono itinerari diversi nel dar rilievo alla disparità.
Tutte le esperienze convergono su almeno due aspetti: da una parte, l’ampia previsione di nullità di protezione che superano l’alternativa tra interesse pubblico e interesse individuale, l’ampliamento delle circostanze soggettive di disuguaglianza, di incapacità, di debolezza, di abuso (restano diversità sul ruolo della buona fede e sulla correzione del regolamento da parte del giudice); d’altra parte, si espande il ruolo del rimedio risarcitorio che può avere una precisione chirurgica nel reprimere contegni sleali e scorretti e nell’assicurare una riparazione per ogni svantaggio, derivante da un comportamento in mala fede della controparte.
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto Civile, a.a. 2007/2008
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