Le strutture schematiche nella codifica delle informazioni
Schemi: strutture di dati organizzati in M.L.T., conoscenze su concetti, oggetti, eventi e relazioni che li legano. Reticoli di info disposte verticalmente (gerarchia) e orizzontalmente (relazioni tra elementi diversi).
Le info in entrata vengono inserite in unità conoscitive articolate e funzionali: l’attivazione di un nodo dello schema fa sì che vengano recuperati valori di default che aiutano a colmare i vuoti di un'info incompleta.
Tipologie di schemi, secondo il tipo di relazione che lo schema incorpora e rappresenta:
relazioni spaziali (schema del volto umano, della disposizione delle stanze in un edificio): rappresentano sia gli elementi costitutivi sia le relative posizioni;
relazioni temporali: script o copioni, serie di azioni stereotipate che hanno luogo in uno specifico scenario ambientale e/o sociale (ristorante);
relazioni logiche: ogni concetto o info richiama dalla memoria altre info che si pongono in rapporto logico con essi.
Le strutture schematiche intervengono a livello della codifica delle info e a livello del recupero in M.L.T.: guidano la produzione di inferenze e facilitano l'elaborazione di info congruenti ad esse. A volte, però, info incongruenti possono venir ricordate meglio perché estranee allo schema, sottoposte ad accurata elaborazione.
Interpretiamo le info secondo i “nostri” schemi: uno dei più potenti schemi organizzativi è quello inerente al self. Non è possibile individuare tendenze assolute nel modo in cui accogliamo le proposte dei media in quanto vi è interazione tra i contenuti oggettivi e gli schemi che ciascuno utilizza: ciò che leggiamo, vediamo e ascoltiamo è largamente dipendente dalle condizioni in cui ci troviamo, codificando e recuperando il materiale.
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Autore:
Alessio Bellato
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- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Psicologia
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