Comportamenti prosociali indotti dai mezzi di comunicazione di massa
Nei bambini, l’osservazione in TV di comportamenti prosociali sembra favorire la messa in atto di comportamenti analoghi, anche se non sono ancora chiare la generalizzazione a situazioni differenti da quella sperimentale e la capacità di perdurare.
La TV può incidere indirettamente sull’adozione di comportamenti positivi favorendo l’acquisizione di atteggiamenti prerequisiti. Nonostante si abbiano effetti solo su atteggiamenti espressi verbalmente, non sui comportamenti connessi, si può ottenere la riduzione di stereotipi direttamente (proposta di contro argomentazioni rispetto allo stereotipo, che ne pongono in luce la scarsa validità) o indirettamente (presentazione di personaggi non stereotipici appartenenti al gruppo stereotipizzato).
Perché la comunicazione contro-stereotipica sia efficace:
il personaggio, oltre a non essere stereotipico, deve essere giudicato positivamente dai destinatari della comunicazione;
non deve essere reso saliente il suo essere un esemplare periferico della categoria stereotipizzata: i soggetti non devono essere indotti a valutare consapevolmente l'atipicità degli esemplari, che devono essere giudicati positivamente a priori;
la credibilità della fonte contro-stereotipica è importante nella modificazione degli atteggiamenti, ma ha effetto solo in condizioni di basso coinvolgimento dei soggetti (euristiche di giudizio);
per i bambini (a scuola), devono esserci adulti che invitano alla discussione, interagendo con colui verso il quale gli atteggiamenti stereotipici sono rivolti;
il messaggio deve risultare direttamente indirizzato all'individuo → elaborazione più profonda del messaggio.
I mass media sono efficaci nell’aumentare le conoscenze delle persone circa un determinato tema e nel modificare i loro atteggiamenti, ma da soli non sono sufficienti ad attivare cambiamenti comportamentali, che necessitano dell’apporto di figure esperte o di dinamiche di gruppo.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Alessio Bellato
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- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Psicologia
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