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Menzogna e inganno

Menzogna e inganno


La seduzione richiede una forte esibizione di sé per valorizzare al meglio le proprie qualità e pregi agli occhi del partner. Tale esibizione può andare incontro a eccessi e a esagerazioni fino a sfociare nella menzogna e nell’inganno.
La menzogna è un processo complesso che richiede tre componenti: a) la falsità del contenuto di quanto viene enunciato; b) la consapevolezza di tale falsità; e) l’intenzione di ingannare il destinatario.
Il mentitore abile si propone quindi di fare in modo che, rispetto alle proprie conoscenze della realtà dei fatti, l’interlocutore assuma false credenze e proceda secondo false premesse. Per raggiungere questo risultato, il mentitore può percorrere due grandi strade: a) far credere il falso (ossia, volere che il destinatario creda il falso); h) non far credere il vero (ossia, non volere che egli creda il vero).
Occorre distinguere fra menzogne preparate e menzogne impreparate. Le prime sono pensate e pianificate in anticipo, con l’elaborazione di risposte da fornire al partner nel caso in cui faccia domande di approfondimento e obiezioni, o si mostri sospettoso. Per esempio, è il caso in cui il seduttore, interessato a una nuova persona che ha incontrato segretamente, alle domande dell’attuale partner su dove sia stato in quelle ore, nega tale incontro e architetta una serie di giustificazioni su come ha passato il tempo in questione. Le seconde sono quelle improvvisate, quando si è colti in flagrante e, per evitare una condizione di vergogna e di colpa e la perdita della propria faccia, si preferisce far ricorso ad affermazioni false.
Inoltre, è utile distinguere fra le menzogne altruistiche e le menzogne egoistiche. Le prime vengono dette per proteggere gli altri, per aumentare il loro livello di fiducia e di autostima, per evitare emozioni negative come l’ansia, la preoccupazione, la paura, la perdita della faccia ecc. Si tratta delle cosiddette «menzogne benevole», poiché sono dette «a fin di bene».
Le menzogne egoistiche hanno lo scopo di proteggere se stessi e i propri interessi, di innalzare la propria immagine, nonché di ottenere vantaggi personali a discapito degli altri. Esse possono riguardare i propri sentimenti, il modo di presentarsi e di gestire la propria posizione, la possibilità di aumentare il livello di autostima ecc.
Nell’esibizione delle proprie qualità e nell’esaltazione dei propri pregi, il seduttore può quindi incappare con una certa facilità in affermazioni e comportamenti menzogneri negli scambi con il partner. Per esempio, può enfatizzare in modo distorto certe doti che invece sono poco presenti nella sua vita o che, semplicemente, non ha. oppure, può omettere di dire altre cose del suo passato o della sua famiglia, perché sono negative e potrebbero compromettere la sua credibilità e fiducia.
Non sempre siamo in presenza di menzogne esplicite e aperte. Più frequentemente il seduttore preferisce impiegare «mezze verità», in cui si limita ad accennare soltanto ai fatti lasciando che sia il partner a completare la situazione. Oppure, può fare ricorso a esagerazioni, nelle quali la verità non viene negata ma viene distorta e fuorviata, o anche alle allusioni, facendo riferimento a qualche conoscenza che il partner già possiede senza tuttavia nominarla. Nel caso in cui vi sia un competitore, il seduttore può impiegare insinuazioni per far inferire una valutazione negativa da parte del partner sul conto del competitore stesso. In alcune situazioni può ricorrere ad aperte calunnie nei suoi riguardi: le calunnie sono falsità che si propongono di compromettere la reputazione del competitore agli occhi del partner.

Tratto da LA SEDUZIONE di Anna Bosetti
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