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Aggressività e violenza

Aggressività e violenza


La seduzione conduce a una psicologia del possesso. Se questo possesso psicologico può essere, per certi aspetti, il massimo della felicità per la reciproca appartenenza in piena trasparenza, per altri aspetti, è I anticamera della violenza e di ogni forma di sopruso.
Nei rapporti di coppia il passaggio fra possesso e violenza, pur essendo teoricamente abissale, è praticamente possibile, poiché l’idea di «possesso» può essere intesa in modo erroneo da parte di un partner colle la disponibilità di diritti «particolari» nei confronti dell’altro partner, diritti che invece semplicemente non ha.
Antitesi fra eguaglianza e asimmetria si ritrova anche all’interno di qualsiasi coppia. Una coppia perfettamente eguale e simmetrica appartiene al mondo utopico.
L’asimmetria, introducendo la componente del potere all’interno della coppia, consente una diversa allocazione delle risorse e dei diritti. Si crea in tal modo uno sbilanciamento che può essere compensato dalla temporaneità dello status quo, oppure da una specificità condivisa degli ambiti di potere («Qui sei più brava tu e qua sono più bravo io»).
Tuttavia, in numerose situazioni — compresa quella della seduzione — questa negoziazione non avviene e diventa allora difficile (se non impossibile) la costruzione di forme percorribili di conciliazione. In questi casi si mettono in atto processi di confronto psicologico con la creazione della cosiddetta psicologia del credito (del tipo: «Io ti offro di più di quanto ricevo»). La psicologia del credito alimenta, a sua volta, la psicologia della superiorità e del dominio. Nello stesso tempo possono sorgere delusioni più o meno profonde rispetto alle aspettative di partenza.
Si creano in tal modo le premesse per andare incontro a incomprensioni reciproche, per generare atteggiamenti li provocazione, per suscitare recriminazioni e accuse. Nascono così i contrasti e i conflitti all’interno della coppia.
L’attrazione sessuale che, di norma, accompagna l’itinerario dIella seduzione, non è eguale nei due sessi. In generale gli uomini attribuiscono assai di più un significato sessuale ad atteggiamenti e a gesti non verbali (sguardi, sorrisi, trucco, abbigliamento ecc.) della donna che invece per lei sono affatto privi di tale valore.
Di conseguenza, si creano aspettative sessuali notevolmente diverse in ciascuno di loro. In questa situazione, per esempio, il partner maschile, spinto dal desiderio, può imporre alla donna un rapporto sessuale forzato o altre forme di coercizione sessuale.
Nella seduzione (e anche dopo) donne e uomini hanno sensibilità sessuali significativamente differenti. In linea generale, le donne sono caratterizzate da una sessualità «centrata sulla persona»; gli uomini, a loro volta, presentano maggiormente una sessualità «centrata sul corpo». La prima tende a esprimere e a privilegiare affetti e sentimenti nella relazione di intimità; la seconda è orientata all’eccitazione, alla gratificazione e al piacere fisico. Si tratta di scenari sessuali notevolmente distanti.
Le premesse qui ricordate pongono le condizioni per l’insorgenza della violenza dell’uomo nei confronti della donna. La violenza può essere presente in tutto l’arco di vita della coppia, ma spesso ha il suo avvio già nel corso della seduzione, quando ancora siamo agli inizi della formazione del legame fra i partner.
La violenza assume diverse configurazioni. Può essere psicologica, facendo ricorso a minacce, umiliazioni, critiche, isolamento, insulti, intimidazioni, comportamenti insistenti e ossessionanti di controllo e di sorveglianza (stalking). Può diventare una violenza fisica, quando vi è l’uso della forza con varie forme di coercizione, di abuso e di robotizzazione della partner fino a giungere allo stupro. Può infine assumere il profilo di violenza economica, generando una situazione di forte dipendenza finanziaria.
La maggior parte delle donne che subiscono violenza sviluppano il disturbo post-traumatico da stress e vanno incontro a pesanti difficoltà psicologiche (dalla vergogna il panico, all’angoscia) e fisiologiche (dall’asma all’HIV). spesso diventano donne multiproblematiche con diversi pi di disturbo (dall’autolesionismo all’isolamento sociale, alla depressione, all’ideazione suicidaria ecc.).
La violenza va fermata con determinazione il più presto possibile, qualunque sia la sua origine. Se non vi sono altri mezzi, occorre fare ricorso alla denuncia alle autorità pubbliche. In secondo luogo, è indispensabile che la donna in corso di violenza o dopo di essa, abbia l’opportunità di parlare e di condividere le emozioni negative connesse con questa tragica e penosa esperienza. Si può andare dai gruppi di auto aiuto al sostegno da parte di uno psicologo, lei medico o di un’altra figura che consenta di elaborare questo trauma.

Tratto da LA SEDUZIONE di Anna Bosetti
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