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Ipertesto. Barthes, Derrida, Deleuze e Guattari


Nei media interattivi importante il ruolo dell’ipertesto, fondamentale nella logica del pensiero umano: associazioni di idee pre-programmate. Il lettore diventa così coautore dell’opera, scegliendo grazie all’interazione percorsi da seguire, determinando l’inizio e la fine. Barthes, Foucault e Derrida hanno sostenuto la necessità di rompere con i canoni tradizionali della testualità, e le loro opere si concretizzano appunto nell’ipertesto.
Ma l’opera più importante è quella di Deleuze e Guattari, Millepiani: il volume può essere letto in vari modi dal lettore, con discorsi indipendenti ma incrociati. Il lettore può entrare nel libro a caso, assenza di struttura. I concetti nella società contemporanea non si dispongono più ad albero, dipartendosi da un centro comune, ma si connettono tra di loro in modo non lineare, così che ogni concetto può essere collegato a qualunque altro (rizoma). Il libro deve superare la separazione in capitoli, assumendo una forma aperta, fatta di piani che comunicano gli uni con gli altri; con queste premesse si può sia leggere, sia scrivere, senza seguire l’ordine sequenziale, ma passando da un piano all’altro.

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