Garanzie di libertà nell'impresa. Art. 14, 15, 16, 17 del titolo II dello statuto dei lavoratori

La divisione delle norme sulla tutela dell’attività sindacale sono divise nei due titoli II e III per un motivo.
Il titolo 2° garantisce il principio di libertà sindacale come da art.39 Cost. sul luogo di lavoro. Il titolo 3° nasce come sostegno nell’impresa a favore del sindacato maggiormente rappr.vo così come indicato dall’art. 19.

Art.14: “Il diritto di costituire associazioni sindacali, di aderirvi e di svolgere attività sindacale, è garantito a tutti i lavoratori all’interno dei luoghi di lavoro”
(Compreso il diritto di critica al datore, nei limiti della tutela della persona)

Art.15: “E’ nullo qualsiasi patto o atto diretto a:
a) subordinare l’occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad un’associazione sindacale ovvero cessi di farne parte;
b) licenziare un lavoratore, discriminarlo nella assegnazione di qualifiche o mansioni, nei trasferimenti, nei provvedimenti disciplinari o recargli altrimenti pregiudizio a causa della sua affiliazione o attività sindacale ovvero della sua partecipazione  ad uno sciopero”
Vengono poi estesi i divieti a discriminazioni politiche, razziali, di lingua, sesso, età, handicap.
Sanzioni risarcitorie, non obblighi di fare per il datore.

Art.16: “Vietata la concessione di trattamenti economici di maggior favore con carattere di discriminazione sindacale”
La sanzione non è l’estensione del trattamento di maggior favore ma la condanna la pagamento al fondo  adeguamento pensioni di un importo pari ad un anno.

Art.17: “Divieto ai datori e associazioni di datori di costituire o sostenere con mezzi finanziari o altro, associazioni sindacali di lavoratori”.
Sono i cosiddetti sindacati di comodo.
L’accertamento e la valutazione di questi sindacati gialli spetta al giudice