Rappresentazioni sindacali unitarie nel settore privato e nelle pubbliche amministrazioni
Le rappresentanze sindacali unitarie nel settore privato
I consigli di fabbrica o i delegati erano un compromesso tra il sindacato-organizzazione di stampo Cisl e il sindacato-movimento di stampo Cgil.La mediazione si trova con le Rappresentanze Sindacali Unitarie RSU previste dal protocolli tra Governo e parti sociali del 1993 e regolate da accordo Sindacati/Confindustria.
La RSU subentra alla rsa nella titolarità dei diritti sindacali. Un sindacato firmatario può revocare il riconoscimento ad una RSU solo dando disdetta a tutto l’accordo.
L’iniziativa della costituzione di una RSU o del rinnovo può essere presa disgiuntamente da una delle organizzazioni sindacali firmatarie del protocollo. Inoltre all’accordo possono aderire organizzazioni non confederate purchè abbiano sottoscritto il ccnl o raccolgano firme per almeno il 5% dei lavoratori con diritto al voto. Le associazioni devono essere formalmente costituite e con proprio statuto ed atto costitutivo e non gruppi occasionali di lavoratori.
Due terzi dei seggi sono ripartiti fra tutte le organizzazioni, un terzo fra le associazioni firmatarie del ccnl. Nei due terzi siedono persone votate, nel terzo possono essere designate anche se non in lista.
La contrattazione di secondo livello viene effettuata oltre che dalle RSU anche dagli organismi locali dei sindacati firmatari il ccnl oltre a poter operare in azienda anche autonomamente.
Le elezioni sono valide se si raggiunge il quorum del 50% più uno (rappresentatività) e durano in carica tre anni.
Le rappresentanze sindacali unitarie nelle pubbliche amministrazioni
Il protocollo del 1993 nel settore pubblico è stato ripreso nel TU 165/2001 e regolamentato integrato nell’accordo collettivo del 1998.Il Dlgs 165/2001 afferma che le libertà ed attività sindacali sono applicabili anche all’interno delle RSU (fermo che i diritti spettano ai sindacati maggiormente rappresentativi). Obbligatoria la costituzione di RSU in ogni amm.ne ente o struttura di almeno 15 dipendenti.
Ogni sindacato ha la facoltà e non l’obbligo, potendo quindi invece creare una sua rsa. Ma se non partecipa alle elezioni (almeno 5% di consenso) deve avere almeno il 10% di iscritti.
La fonte delle RSU pubbliche è la legge non un contratto. Metodo proporzionale totale (quindi niente 1/3 riservato).Nel pubblico non c’è bisogno che abbia firmato il ccnl.
Le decisioni sull’attività negoziale sono assunte dalla RSU e dai rappresentanti dei sindacati firmatari i ccnl.
Comunque sia nel settore pubblico che privato, la legittimazione a contrattare è affidata alla contrattazione nazionale.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Barbara Pavoni
[Visita la sua tesi: "L'evoluzione della valutazione nel pubblico impiego"]
- Università: Università Politecnica delle Marche
- Facoltà: Economia
- Titolo del libro: Diritto sindacale
- Autore del libro: Giugni
- Editore: Cacucci
- Anno pubblicazione: 2007
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