Principali alimenti dei mangimi utilizzati in avicoltura
Mais (40-60%)
Altri cereali o manioca (5-10%)
Grassi animali e/o vegetali (5-10%)
Fe soia 48%PG (10-20)
Altri concentrati proteici (5-10%)
Carbonato di Calcio (0,5-3%)
Fosfato bicalcico (0,5-1%)
Cloruro sodico (0,3-0,5%)
Integratore vitamin.minerali (0,5-1%)
ADDITIVI ALIMENTARI
Sono sostanze prive di funzione nutritiva ma in grado di modificare l’utilizzazione alimentare e le caratteristiche tecnologiche del mangime. Ne fanno parte :
probiotici (sono mo vivi o inattivati, come lactobacillus casei-lactis, streptococcus faecium i quali entrano nell’apparato digerente producendo ac latico e acetico variando il pH intestinale controllando i batteri GRAM-, producono perossidi H nocivi per mo patogeni e saprofiti, producono enzimi potenziando così gli enzimi digestivi, producono vitamine K,B aumentando la resistenza agli attacchi patogeni, diminuiscono la produzione di ammoniaca e ammine)
prebiotici (sostanze con azione selettiva e modulatrice nei confronti della microflora utile e svolgono un’attività antimicrobica; possono essere FOS oligosaccaridi non digeribili come il fruttosio, GOS come il galattosio o acidi grassi a catena corta; diventano utili negli animali come suini e conigli qualora presentassero malattie digestive e alterazione della popolazione microbica)
antibiotici (ne fanno parte quelli terapeutici, quelli cioè con attività curativa contro le forme patogene, presenti nei mangimi medicati, richiedono ricetta veterinaria, e quelli auxinici , cioè quelli impiegati a bassi dosaggi per migliorare le prestazioni produttive e l’IC, non rchiedono la ricetta, questi selezionano la microflora utile per produrre sostanze utili, limitano lo sviluppo della mf saprofita o che produce sostanze tossiche come l’ammoniaca e dei mo patogeni, aumentano l’assorbimento intestinale , aumentano il consumo di alimenti e acqua. Secondo l’UE non devono essere utilizzati a scopo terapeutico, non devono indurre una resistenza diretta o incrociata, presentano un ampio margine fra dosi massime e tossiche, presentano una rapida in attivazione delle deiezioni e presentano uno scarso assorbimento intestinale. I più utilizzati sono: zincobacitracina (5-50ppm a 4 set), spiramicina e virginiamicina(5-50ppm a 16), avoparcina (7,5-15ppm) e flavofosfolipol (1-20ppm a 16)
coccidiostatici (hanno funzione simile agli antibiotici, limitano la diffusione dei coccidi, protozoi apparteneti soprattutto al genere Eimeria della mucosa intestinale, individuabili dalla presenza di oociti nelle feci o nel tessuto muscolare addominale. La coccidiosi produce gravi emorragie della mucosa intestinale, enteriti, diarrea, modificazione della funzionalità digestiva ed assorbente, riduzione acc e IC, tuttavia la morte è rara; la lotta vede l’impiego di questi a bassi dosaggi (<200ppm) senza la prescrizione veterinaria. I più utilizzati sono l’amprolium 62,5-125 ppm, la monensin-sodio 100-125 ppm i quali verranno sospesi 3d prima del macello , mentre robenidina 30-36ppm, metilclorpindolo 100-125, lasolocid-sodio 75-125, narasina 60-70, salinomicina 50-70 verranno sospesi 5d prima del macello)
Antifungini(inibiscono lo sviluppo delle muffe come fusarium, aspergillus flavus che producono tossine e alterano le proprietà organolettiche e nutrizionali della materia prima come il mais; ne fanno parte nistatina e i Sali quaternari di ammonio)
Enzimi (favoriscono l’attività enzimatica digestiva nei riguardi di sostanze poco digeribili , poco solubili e viscose, agiscono più sul mangime che in sede digestiva, i principali prodotti sono proteasi che favoriscono la denaturazione della struttura 4, cellulasi, amilasi, pectinasi che agiscono sulla fibra o l’amido rendendoli meno viscosi e più digeribili)
Leganti (favoriscono la formazione e la resistenza dei pellets, i principali prodotti sono melasso 3-4%, bentonite sodica 1-2%, lignisulfite 2-2,5 %, stereati di Ca,Na,K 0,5%, sego bovino 3%, amido e destrine 1-3%)
Antossidanti (evitano l’ossidazione e l’irrancidimento dei grassi e la degradazione delle vitamine, ne fanno parte il BHT o butilidrossitoluene, l’etossichina, vit E)
Pigmentanti (appartengono al gruppo dei carotenoidi, terpeni, isopreni, sono composti non saponificabili e liposolubili, inducono o potenziano la colorazione gialla o aranciata del tuorlo, della cute (grasso sottocutaneo), e dei tarsi. Questi vengono classificati in pigmentanti naturali a cui fanno parte i β carotene, 2 anelli isoprenici chiusi, ha azione provitamina A e scarsa attività pigmentante, e le Xantofille, derivati dal carotene per ox/demolizione, le quali non hanno proprietà vitaminica ma un’elevata azione pigmentante; fonti naturali di xantofille possono essere il mais, la glutine di mais, la farina di erba medica disidratata, petali di tagetes erecta, alghe. Nelle xantofille fanno parte gli idrossi-carotenoidi come la criptoxantina (10% delle xantofille naturali), zeaxantina (erba medica 12%, mais 20%), luteina (erba medica 65%, mais 60%), i cheto-carotenoidi come l’echinenone, la cantaxantina, l’astacene. Nei broiler il fabbisogno di xantofille è di 30-40 mg/kg nelle ultime due settimane, mentre nelle ovaiole il fabbisogno è di 25-35 mg/kgcon comparsa della colorazione dopo 10-20 giorni ; e pigmentanti artificiali o di sintesi, questi derivano dai pigmentanti naturali o di sintesi, ed integrano le fonti naturali; le fonti di pigmentanti artificiali possono essere la cantaxantina, β-apo-8carotenale, estere etilico dell’acido β-apo-8-carotenoico.
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Dettagli appunto:
- Autore: Denis Squizzato
- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Agraria
- Corso: Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali
- Esame: Zoocoltura
- Docente: Girolamo Xiccato
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