Il rapporto di proporzione inversa tra 'predisposizione' e 'ambiente'
Le teorie multifattoriali pervengono, invece, a conclusione mediatrici, di elementare verità e rispondenti al senso comune e alla generale esperienza umana, non essendo più concepibile, né nella criminologia né nella vita più in generale, suddividere individuo e società in categorie assolute.
La costante correlazione tra fattori individuali e fattori ambientali, pur nella possibilità di infinite combinazioni reciproche, viene espressa, in termini macrodescrittivi e come tali non reclusivi di libere determinazioni individuali, dalla seguente proposizione di grande rilievo per la politica criminale: tra predisposizione ed ambiente vi è un rapporto di proporzione inversa, nel senso che:
a.l’ambiente sociale può favorire il comportamento criminale dei soggetti potenzialmente predisposti: tanto più forte è la predisposizione tanto meno necessari e influenti sono i fattori criminogeni ambientali;
b.quanto più l’ambiente diventa criminogeno, tanto più facilmente possono pervenire al delitto categorie più ampie di soggetti meno od anche solo marginalmente predisposti: quanto più forti sono i criminogeni ambientali tanto meno necessarie ed incidenti sono le predisposizioni individuali.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Criminologia, a.a. 2008-09
- Titolo del libro: Il problema della criminalità
- Autore del libro: Ferrando Mantovani
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