La teoria non direzionale in criminologia
La teoria non direzionale, che è la più rappresentativa dell’indirizzo multifattoriale, si propende in tutte le direzioni (costituzione, temperamento, emotività, condizioni psicologiche e socio-ambientali) al fine di nucleare le caratteristiche individuali e situazionali, ricorrenti nei delinquenti e pertanto utilizzabili anche per fini pronostici.
Attraverso un’indagine particolarmente attendibile, condotta su un campione di 500 delinquenti minorenni e su un campione di controllo di 500 minori non delinquenti e confrontando copie di minorenni, criminali e non criminali, analoghe per caratteristiche economiche, sociali, di ceto e provenienza, esposte ad analoghe sollecitazioni da parte dell’ambiente sociale, è risultato che i criminali minorenni si distinguono dai corrispondenti gruppi di controllo di minori non criminali per cinque tipi di caratteristiche:
a.dal punto di vista fisico, per essere essenzialmente di costituzione robusta, solida, muscolosa;
b.nel temperamento, per essere più facilmente irrequieti, impulsivi, energici, estroversi, aggressivi, distruttivi;
c.nell’atteggiamento psicologico, per essere ostili, antagonisti, pieni di risentimento, rivendicanti diritti, sospettosi, desiderosi di affermazione, avventurosi, non convenzionali, non remissivi;
d.intellettivamente, perché capaci di apprendere solo in modo concreto e diretto, piuttosto che tendere al pensiero astratto, simbolico e logico-razionalizzante;
e.dal punto di vista familiare-situazionale, per carenza di adeguatezza dei genitori, risultano essere stati allevati in famiglie carenti di comprensione, affetto, stabilità, valori morali.
Solo nel caso in cui i fattori disturbanti ambientali si sommino a certe particolari caratteristiche psichiche dell’individuo o all’inadeguatezza della famiglia, si realizza di fatto la condotta criminosa.
Più che una spiegazione causale, si tratta di una descrizione del fenomeno della delinquenza, poiché la teoria in esame non spiega perché i fattori rilevanti portino a delinquere.
Pertanto, più che in chiave etiologica, i risultati da essa forniti possono offrire utili elementi per la diagnosi e la prevenzione.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Criminologia, a.a. 2008-09
- Titolo del libro: Il problema della criminalità
- Autore del libro: Ferrando Mantovani
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