Caratteristiche della mafia siciliana
Per quanto riguarda la mafia si ritiene fondamentale distinguere tra la vecchia mafia e la nuova mafia.
Solo rispetto alla vecchia mafia vale la corrente affermazione che non è possibile definire il fenomeno mafioso come un’associazione per delinquere: ciò in quanto la stessa realtà non offre schemi per individuare un fenomeno tanto complesso.
Pur contrapponendosi alla legge codificata e pur operando frequenti abusi, essa non si confonde ancora né col banditismo, né con la corruzione dei funzionari e gli abusi dei politici, che sono piuttosto strumentalizzati al fine di ottenere la pronta riparazione del torto subito dall’affiliato o da chi ad essa chiede protezione.
Sicché essa realizza un arbitraria sostituzione del potere costituito centrale e lontano.
Raggiunta la maggiore potenza dopo il 1860 quando si prospetta come rivolta regionale contro le disillusioni dell’unità d’Italia, la mafia successivamente modifica il proprio volto, perdendo da un lato il carattere di movimento popolare e trasformandosi dall’altro in un’organizzazione politica informale.
Dopo un lungo periodo di declino, col secondo dopoguerra si fisionomizza spiccatamente come organizzazione delinquenziale che utilizza sistematicamente la violenza e con gli anni ‘60 assume l’assetto della nuova mafia, identificabile con l’associazione per delinquere.
Il vecchio mafioso si caratterizza non tanto come tipo di personalità con caratteristiche peculiari, quanto piuttosto per il tipo di comportamento e di ruolo (mafioso è chi agisce da mafioso); il che spiega l’eterogeneità dei soggetti mafiosi.
Cardini dell’organizzazione mafiosa sono la segretezza, l’obbedienza, l’omertà, la vendetta (che, insieme all’omertà, costituisce la radice del cosiddetto “onore”), il terrore (che è il mezzo che consente il potere del capo e del gruppo), la mascolinità.
La caratteristica struttura organizzativa si basa su piccoli gruppi (cosche), di 10-15 elementi (picciotti), rappresentanti il braccio armato di un capo (padrino), cui si deve rispetto ed obbedienza pressoché assoluti e che tende a dare di sé un’immagine pubblica molto positiva.
Quanto alla nuova mafia, ne viene sempre invece più evidenziata la predominante natura gangsteristica di associazione per delinquere con fini di illecito arricchimento dei propri associati, che si pone come intermediazione parassitaria, passando dallo sfruttamento della agricoltura a quello degli appalti, degli uffici e degli istituti finanziari della regione attraverso le collusioni politiche ed estendendo le sue ramificazioni nel campo delle attività lecite ed illecite;
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Criminologia, a.a. 2008-09
- Titolo del libro: Il problema della criminalità
- Autore del libro: Ferrando Mantovani
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