Criminalità e destabilizzazione sociale
Costituisce una costante criminologia l’aumento della criminalità nei periodi di destabilizzazione sociale, di crisi dell’autorità dello Stato, di profonde modificazioni delle idee-valori, come pure di marcato permissivismo: in altri termini, di carenza di controllo sociale.
Il numero di coloro, che pervengono al delitto come più in generale il disordine sociale, cresce col decrescere dei validi controlli sociale (morali, religiosi, culturali, familiari, scolastici, giuridici, penali).
Il rapido aumento della criminalità viene considerato un indice abbastanza fedele di una crisi sociale di fondo.
Continua a leggere:
- Successivo: Criminalità e i sistemi politici
- Precedente: La sociologia fenomenologica
Dettagli appunto:
-
Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Criminologia, a.a. 2008-09
- Titolo del libro: Il problema della criminalità
- Autore del libro: Ferrando Mantovani
Altri appunti correlati:
- Educazione alla salute
- Misure di profilassi
- Elementi di metodologia epidemiologica
- Epidemiologia
- Le strategie della medicina preventiva
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Molteplici personalità e alter ego: David Bowie, l’uomo che sfuggì alla follia
- La fenomenologia del maltrattamento animale
- Ipotesi psicodinamica del figlicidio: Psicosi maniaco-depressiva e distruttività materna
- La vittima nella fenomenologia dell’omicidio - Analisi vittimologica degli omicidi volontari in Emilia Romagna nel quadriennio 2000 - 2003
- Futuro della persona offesa nella prospettiva europea
Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.