Le riprese televisive del dibattimento
Salvi i tre divieti appena menzionati a fianco dell’obbligo di procedere a porte chiuse il codice consente le riprese televisive dei dibattimenti, lasciando al giudice la valutazione delle condizioni di ammissibilità.
Gli interessi che la normativa mira a contemperare sono il diritto alla cronaca giudiziaria, il diritto alla riservatezza e l’interesse alla retta amministrazione della Giustizia.
L’interesse che prevale su tutti è proprio quest’ultimo e in realtà ci sembra molto arduo individuare ipotesi nelle quali la presenza delle telecamere in aula non sia idonea a recare pregiudizio alla retta amministrazione della Giustizia.
Da un lato, la mera presenza materiale delle attrezzature e degli operatori disturba le attività processuali; da un altro lato, le riprese e le trasmissioni provocano risvolti psicologici su tutti i soggetti che partecipano al dibattimento.
Sotto questo profilo, merita ricordare che gli ordinamenti più garantisti vietano in aula l’utilizzazione anche delle macchine fotografiche.
Inoltre, il codice prevede come ulteriore requisito per autorizzare la ripresa o la trasmissione delle udienze, il consenso delle parti.
Il silenzio equivale a consenso.
Se, invece, una delle parti non consente, il giudice di regola non può autorizzare la ripresa o la trasmissione.
Vi è tuttavia un’eccezione: in quei casi in cui sussiste un “interesse sociale” particolarmente “rilevante” alla conoscenza del dibattimento, il giudice può dare l’autorizzazione anche se le parti non lo consentono.
Si tratta di una clausola piuttosto elastica che lascia al giudice molto margine di discrezionalità.
La decisione del giudice è presa con ordinanza.
Anche nei casi nei quali il giudice autorizzi la ripresa del dibattimento, sono previste limitazioni per le riprese delle immagini di parti, testimoni, periti, consulenti tecnici, interpreti e ogni altro soggetto che deve essere presente, i quali devono espressamente acconsentirvi.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto Penale II, a.a. 2007/2008
- Titolo del libro: "Delitti contro il patrimonio", "Delitti contro la persona", "Manuale per lo studio della parte speciale del diritto penale"
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