Il ragionamento giuridico del giudice di appello
Il giudice di appello ha a disposizione, sia pure in via “cartolare”, le stesse prove di cui disponeva il giudice di primo grado.
Se in secondo grado si riforma la sentenza, vuol dire che il giudice di appello ha ragionato diversamente, sul piano probatorio o su quello giuridico, dal giudice di primo grado.
Ambedue i giudici hanno, dunque, gli stessi strumenti logico-argomentativi, ma possono ragionare in modo diverso.
Si potrebbe dire, in modo figurato, che nel giudizio d’appello non è l’imputato, ma la sentenza ad essere la protagonista; il contraddittorio d’appello comporta una nuova verifica e, quindi, la scoperta dell’eventuale errore.
Un esempio di errore di fatto è una testimonianza giudicata inattendibile; un esempio di errore di diritto è la considerazione della sufficienza del dolo generico della ricettazione.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto Penale II, a.a. 2007/2008
- Titolo del libro: "Delitti contro il patrimonio", "Delitti contro la persona", "Manuale per lo studio della parte speciale del diritto penale"
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