Mancanza, insufficienza o contraddittorietà della prova di reità
Le formule assolutorie che abbiamo illustrato devono essere applicate dal giudice sia quando manca la prova della reità dell’imputato, sia quando la reità è dubbia perché le prove di accusa sono insufficienti o contraddittorie.
Nel codice previgente, in caso di dubbio il giudice doveva assolvere con la formula “per insufficienza di prove”.
La formula era pregiudizievole per il prosciolto perché esprimeva una riprovazione morale.
Nel nuovo codice il dubbio non può essere manifestato nel dispositivo, che resta di assoluzione piena.
Soltanto nella motivazione il giudice deve indicare per quali motivi ritiene che l’accusa non sia riuscita ad eliminare ogni ragionevole dubbio.
Continua a leggere:
- Successivo: Le disposizioni della sentenza di proscioglimento
- Precedente: Le formule di assoluzione nel processo penale
Dettagli appunto:
-
Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto Penale II, a.a. 2007/2008
- Titolo del libro: "Delitti contro il patrimonio", "Delitti contro la persona", "Manuale per lo studio della parte speciale del diritto penale"
Altri appunti correlati:
- Diritto processuale penale
- Gli Ausiliari del Giudice, del Pubblico Ministero e della Polizia Giudiziaria
- La Polizia Giudiziaria
- Il Pubblico Ministero
- Il giudice
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Sospensione del processo e messa alla prova
- Il pubblico ministero nel processo civile
- Sulla tutela dei minori stranieri non accompagnati nell'ottica del diritto internazionale privato e processuale
- Le garanzie processuali dell'imputato nella prassi del Tribunale Penale Internazionale per la Ex Jugoslavia
- L'analisi di bilancio come strumento di valutazione del licenziamento per giustificato motivo oggettivo: un caso operativo
Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.