La sentenza e l'interesse dell’imputato all’assoluzione
Il codice tiene conto di un ulteriore aspetto: l’imputato ha interesse ad ottenere l’assoluzione nel merito perché questa formula è oggettivamente più vantaggiosa rispetto alla sentenza di non doversi procedere.
Il codice tende a contemperare l’interesse dell’imputato con le esigenze di economia processuale che impongono di non proseguire oltre col processo in presenza di una causa di improcedibilità.
In tale situazione pone al giudice l’obbligo di pronunciare sentenza di assoluzione se dagli atti risulta evidente l’innocenza dell’imputato per uno dei motivi previsti nelle sentenze di assoluzione.
Non è consentito al giudice acquisire ulteriori mezzi di prova, dovendo l’innocenza risultare dagli atti esistenti nel momento in cui si verifica il fatto estintivo.
Il nuovo comma 7 dell’art. 157 c.p. dispone che la prescrizione del reato è sempre espressamente rinunciabile dall’imputato.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Stefano Civitelli
[Visita la sua tesi: "Danni da mobbing e tutela della persona"]
- Università: Università degli Studi di Firenze
- Facoltà: Giurisprudenza
- Esame: Diritto Penale II, a.a. 2007/2008
- Titolo del libro: "Delitti contro il patrimonio", "Delitti contro la persona", "Manuale per lo studio della parte speciale del diritto penale"
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