Nomi e cognomi nella storia della lingua
I nomi vengono dati o perché altri membri della famiglia lo hanno portato precedentemente (usanze del medioevo) o per associazioni (attori, personaggi, eroi, santi…). A volte si dà un nome solo perché suona aggraziato: la forma della parola si inserisce armonicamente nella struttura della lingua. C’è sempre l’idea di un legame affettivo molto forte. I nomi fanno parte di diverse tipi di scelte: cristiani, interessi vari, parenti, modelli, esplicitazioni di idee ecc.. Alcuni nomi vengono da fiori, alcuni lo sembrano ma non lo sono: es. Gigliola non viene da giglio (lo capiamo perché non esiste il corrispettivo maschile) ma deriva da Egidio.
Margherita non è un fiore, deriva da l latino dove indicava la perla… narciso, giacinto sono nomi mitologici, poi passati ad indicare nomi di fiori.
Per quanto riguarda i cognomi la questione è diversa. I greci si distinguevano per associazioni di luogo (Talete di Mileto, Pitagora di Samo…) i latini usavano un sistema trinomio (nome, nome della gens, nome della frazione della famiglia). Quando la vita si articola diventa più difficile: ad esempio S. Anselmo per noi è d’Aosta, per i francesi è di Beck, per gli inglesi è di Canterbury.
Verso il XIII secolo il sistema di cognomi è piuttosto stabile, anche se in Italia si cambiava piuttosto spesso.
Beccaria (macelleria) è comune, mentre macelleria no. La fissazione definitiva avviene grazie alla leva obbligatoria, anche se a causa di errori di trascrizione capitava che due fratelli avessero cognomi diversi.
PATRONIMICI: comunissimi nel mondo arabo, o ebraico. Possono anche riprenderlo in modo meno esplicito (Dandini);
TOPONIMI: nomi di luogo (Maltese);
DIFETTI o CARATTERISTICHE FISICHE: il cognome Rossi è comune perché gli uomini con i capelli rossi sono pochi, dunque facilmente identificabili, così come Rizzi, Ricci, Crespo…); MESTIERI: il cognome più diffuso è Fabbri, Ferrero, ecc… Così come Smith in inglese, Le Goff in francese, Schmidt in tedesco, Herrero in spagnolo perché nei paesi c’era un solo fabbro. In alcuni casi i cognomi sono particolari: ad esempio quelli dati ai trovatelli sono Esposito, Teodato, Diotallevi….nell’illuminismo furono fatti sforzi per migliorare le condizioni in cui le famiglie erano così povere che qualche figlio diventava per forza un criminale: se c’era prevenzione contro le famiglie povere figuriamoci contro i trovatelli! Si decise allora di dare cognomi non immediatamente riconoscibili in tal senso: ad esempio il nome del santo del giorno, di piante, animali ecc… In Piemonte si tende a dare un cognome esotico ma senza esagerare (in modo da mettere in condizione di non dovere dare spiegazioni sul passato) oppure di famiglie già esistenti. LEWIS (trascrizione di LEVI) deriva dal nome germanico HLUDWIG (da cui Clodoveo, Ludovico, Luigi, Aloisio, Aligi…)
DA GUARDARE BENE: -latino come lingua base per la filologia romanza; -influsso di altre lingue sul latino: lingue alpine, toponomastica, lingue di costa (infissi ecc), etrusco, sannita ( F/B), greco… - influsso del Cristianesimo, rapporto con le lingue vicine (concetto di substrato, superstrato…), elementi di fonetica.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Federica Maltese
[Visita la sua tesi: "Forme di un sacrificio: Alcesti in Euripide, Yourcenar, Rilke e Raboni"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Corso: Lettere
- Esame: Filogia romanza
- Docente: Alessandro Vitale Brovarone
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