Influenze sul latino: cristianesimo, greco, osco-sabino, dialetti gallici
Influenza del cristianesimo nel latino
E’ inevitabile che una religione che per sua natura ha tendenze universalistiche e prevede il proselitismo abbia influito sulla lingua latina. La lingua dei Cristiani a Roma era il greco, ma anche un certo numero di parole ebraiche. Dall’ebraico vengono parole come: AMEN, OSANNA, ALLELUIA, PASQUA, SABATO. Dal greco parole come: EPISCOPO (supervisore) > vescovo in italiano, ma si è conservata la forma greca in bishop, evesque, obispo. PAPA (prete in gergo colloquiale), NONNOS ( il più vecchio della comunità, in italiano poi indica il genitore del genitore, in francese, inglese, tedesco no perché subiscono l’influenza dei Franchi), ECCLESIA (chiesa), PRESBITER ( in italiano prete, da cui i cognomi Prestigiacomo, Lopresti… ) Ma forti mutamenti anche nella lingua latina: prima per spiffero il termine latino era ANIMA, con l’accezione, comune al mondo greco di soffio vitale. Poi, con l’influenza del cristianesimo si accumularono nel termine una serie di concetti per cui non fu più possibile usare il termine nella variante più umile.
Varietà linguistiche
Le parole che capisco non sono necessariamente quelle che uso: ci sono parole che sono più usate, altre meno. Inoltre il modo di parlare varia a seconda delle circostanze, dell’interlocutore ecc… sono le cosiddette varietà DIAFASICHE. La lingua è in evoluzione: ci sono una serie di varietà, dette DIACRONICHE, che variano attraverso il tempo. In sostanza, la lingua che parlo io non è diversa da quella dei miei nonni, ma non sono due lingue diverse bensì c’è un periodo comune. Inoltre c’è diversità anche a seconda degli strato sociali della popolazione: sono le varietà DIASTRATICHE. In base alla regioni italiane troviamo differenze fonetiche, un uso diverso dei tempi verbali (ad esempio l’uso del passato remoto in meridione)… le varianti che hanno origine dalla diversità del luogo prendono il nome di DIATOPICHE. [io nacqui > noi nacquimo : è sbagliato, ma è una forma analogica, cioè nasce in analogia con altre parole. Molto spesso, certi verbi, detti incoativi, quelli cioè che segnano l’inizio di un’azione, hanno la I e la II persona plurale che differiscono dalle altre. Lo stesso fenomeno accade anche in francese: Je fini, Tu finis, Il finit, Nous finissons, Vous finissez, Ils finissent.
Influenza del greco nel latino
Il greco usava due diversi termini per indicare il termine mela, uno ionico (??????? l’altro dorico (?????? : il latino scelse il dorico, dando origine al termine melum. Inoltre ci sono alcune parole che il latino prende dal greco perché ne è privo: SOPHIA: in latino sapientia. Il verbo sàpere significava avere gusto: tutte le parole che finiscono in latino per –ia, -entia, sono posteriori, fanno riferimento a concetti astratti che i latini non avevano. ETHICA: lat. moralis. E’ un calco: dalla parola ethos deriva ethica in greco, dall’equivalente latino mor deriva moralis. Si parla di CALCO quando c’è una lingua che influenza: dà una certa idea di composizione di parole e la lingua la ricompone poi con parole proprie.
Influenza dell'osco-sabino sul latino
Il latino ha la B, in altre lingue non c’era, ed era sostituita dalla lettera F. Così, il lat. BUBALUS era BUFALUS in osco sabino. Quelli che conducevano i bufali a Roma per macellarli erano osco-sabini, ed usavano bufalus: da lì i latini lo hanno imparato. RUBER latino > RUFUS in osco sabino. I latini subiscono la F, adottandola. Si conservano anche alcune forme dialettali in cui questa variante è attestata: così OTTOBRE latino è ATTRUF? nel dialetto lucano. TABANUS latino > TAFANUS osco-sabino, da cui l’italiano TAFANO. A volte l’influsso è contrario: il latino ha il termine FORFICEM, ha cioè incamerato l’osco sabino nascondendo l’originario FORBICEM, che però viene ripreso nell’italiano FORBICE.
Ad ogni modo, generalmente, dove in latino c’è una labiovelare in sabino c’è la sola labiale:
QUOQUINA latino > POPINA sabino
QUINQUE latino > PEMPE sabino
QUINQUENIUS latino > POMPEO sabino
QUATREIUS latino > PETREIO sabino
In sardo il fenomeno è leggermente diverso:
QUATTUOR latino > BATTORO sardo
ACQUA latino > ABBA sardo
LINGUA latino > LIMBA sardo
Influssi gallici nel latino
Elementi riguardanti la vita ordinaria:
“1” nomi di animali: ALAUDA (it. allodola)
“2” nomi legati ai trasporti: CARRUS, BENNA (carro a 4 ruote con quelle davanti montate sull’asse, in it. la scavatrice ), PETORRITUS (carro a 4 ruote fisse, che non sterzano).
“3” nomi legati alla toponomastica: -DUNUM. Lugdunum (Lione), Augusto dunum (Autun).
Il gallico o celtico è parlato in Bretagna, parte della Scozia, Irlanda (nella variante del Gaelico), è scomparso il cornish (lingua della Cornovaglia). Ad ogni modo il celtico parlato nelle Gallie al tempo di Cesare è comunque scomparso: anche quello che si parla in Bretagna probabilmente deriva da uno stanziamento di Celti della Cornovaglia, e non dalla Gallia Alpina. I Galli scrivono pochissimo: abbiamo la testimonianza di autori latini antichi, e segni nella toponomastica: Dora vuol dire infatti corso d’acqua: in piemontese diventa doira, anche rigagnolo.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Federica Maltese
[Visita la sua tesi: "Forme di un sacrificio: Alcesti in Euripide, Yourcenar, Rilke e Raboni"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Corso: Lettere
- Esame: Filogia romanza
- Docente: Alessandro Vitale Brovarone
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