Farmacologia - Pagina: 56
Naturalmente se abbiamo due polimorfismi genetici espressi allo stesso tempo nello stesso individuo possono esserci numerose combinazioni (lo vediamo in basso nella figura); al limite massimo, dove abbiamo omozigosi per un polimorfismo e anche per l'altro, abbiamo il massimo della tossicità e bassa efficacia (10% della risposta rispetto all'individuo wild type). Conosciamo vari polimorfismi legati ai farmaci. Es. prima di un'anestesia dobbiamo valutare il livello di pseudocolinesterasi, un enzima che si occupa di degradare certi farmaci p.e. i bloccanti neuromuscolari che sono farmaci importanti utilizzati durante gli interventi chirurgici al fine di offrire dei vantaggi all'intervento, infatti non possiamo dare troppo anestetico (IT molto basso), a volte è sufficiente fare un'iniezione di bloccante neuromuscolare per avere la parte rilassata così che il chirurgo possa intervenire con più facilità nella struttura o comunque avere una muscolatura rilassata. Ci sono persone che esprimono poca pseudocolinesterasi e quindi possono andare incontro ad apnea da succinilcolina, cioè non metabolizzano in maniera appropriata la succinilcolina (bloccante neuromuscolare). I pz fabici non esprimono o non esprimono in maniera adeguata la glucosio-6-fosfato- deidrogenasi (i maschi di solito non la esprimono perché il gene per la G6PD è sul cromosoma x, quindi di solito il maschio mostra un deficit 100%, invece le femmine avendo due cromosomi x più spesso non sono deficitarie al 100%). Il deficit di G6PD oltre a causare un'importante anemia emolitica (rottura dei globuli rossi) per l'ingestione di un principio contenuto in certi ortaggi, può anche causare anemia emolitica da somministrazione p.e. di farmaci antimalarici o altri tipi. Al pz fabico si somministra una lista di farmaci che deve evitare. Alcune persone sono carenti di metaemoglobina reduttasi, quindi farmaci molto ossidanti come la clorochina tendono ad ossidare l'emoglobina e formare metaemoglobina. Esistono dei mutanti per l'acetil-transferasi dove a seguito p.e. di somministrazione di isoniazide (un farmaco utilizzato nella tubercolosi) si possono presentare neuropatie.
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Dettagli appunto:
- Autore: Andrea Panepinto
- Università: Università degli Studi di Pisa
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Corso: Logopedia
- Esame: Farmacologia
- Docente: Prof.ssa Biancamaria Longoni
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