Cenni storici sulla borsa
Oggi ho molti strumenti con cui le imprese possono ottenere denaro non attraverso banche (crowfunding, mini bond). Prima no, alla fine del '800 non c’erano solo borse valori ma anche borse merci organizzate da camere di commercio locali, l’istituzione di una borsa avveniva con decreto reale e all’interno della borsa operavano agenti di cambio, professionisti che veniva nominato come pubblico ufficiale perché rinegoziava per conto terzi e formava il listino prezzi, agivano come broker e non potevano negoziare in conto proprio. Effetto che i titoli non venivano negoziati in borsa ma privatamente presso banche.
1882 => novità per la liberalizzazione dei mercato quindi viene concesso agli agenti di cambio di negoziare in conto proprio, possono unirsi in società, le borse vengono concentrate in capoluoghi e passano a un organo di autocontrollo rappresentato dagli agenti di cambio quindi forma di autorganizzazione.
Effetti espansivi degli scambi e si quotano molte società.Legge che ha istituito la Consob come ente pubblico nel 1974 è la prima legge in cui si prevede una disciplina diversa per le società quotate mentre prima era uguale per ogni società per azioni.
Le società quotate hanno diversi problemi perché si rivolgono al mercato e collocano su esso azioni e obbligazioni.
Questi fatti determinano 2 problemi per la regolazione: una società che ricorre al mercato deve essere più trasparente e poi chi sottoscrive titoli non lo fa per potere ma per fare un investimento quindi una parte sono disinteressati.
Con questa legge obbligo la revisione dei bilanci alle società quotate e viene consentito di emettere azioni di risparmio (titoli privi del diritto di voto ma danno diritto a diritto economico preferenziale cioè un extra dividendo rispetto agli altri azionisti).All’inizio degli anni '90 il legislatore si rende conto dell’arretratezza della borsa: ci sono 2 direttive che pongono le basi di una disciplina in materia di servizi d’investimento.
In quel periodo c’era la legge SIM che aveva introdotto la figura dell’intermediario e che potesse fare più cose.
Il diritto comunitario ha rilevanza perché la comunità economica europea nasce per creare un mercato unico anche per diversi servizi.
Principi del trattato sono le libertà di circolazione (di persone, capitali, merci, ecc.).
Rispetto questo obiettivo molto difficile ci sono problemi diversi e servono discipline armonizzate e che se un intermediario è autorizzato in Francia quell’autorizzazione deve essere riconosciuta dagli ordinamenti degli altri paesi membri.
Direttive EuroSIM che imponevano l’armonizzazione delle discipline nazionali a sua volta necessaria per dare applicazione al Mutuo riconoscimento = tutti i paesi membri si impegnano a riconoscere gli altri paesi che riconoscono loro. Lo strumento di armonizzazione sono le direttive e nei primi anni '90 ho le 2 direttive con le quali si prova ad armonizzare la direttiva dei paesi membri.
Cominciano ad affacciarsi anche intermediari esteri, non solo banche e questo crea competizione nuova per i nostri intermediari e esigenza di recepire le normative comunitarie.
Necessità di evolversi. Da questo momento si susseguono una serie di leggi.
Il testo unico della finanza è il risultato di questa produzione legislativa degli anni '90 perché è una sorta di codice, raccoglie tante leggi. Ancora oggi le nostre norme cambiano (MIFID II).
Il nostro mercato di capitali cambia continuamente: 1996 decreto che dice che la gestione dei mercato regolamentati è un’attività imprenditoriale che può essere svolta da società per azione, si passa da un’idea pubblicistica a privatistico => la borsa è stata privatizzata (sia a livello formale che sostanziale) e prima era un ente pubblico.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Elisa Bellati
[Visita la sua tesi: "Le politiche monetarie non convenzionali"]
- Università: Università degli studi di Genova
- Facoltà: Economia
- Corso: EIF (Economia Istituzioni Finanziarie)
- Esame: Diritto della banca e degli intermediari finanziari
- Docente: Andrea Pericu
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