CONTROLLO SPINALE DEL MOVIMENTO
Fusi neuromuscolari e organi tendinei del Golgi:
I muscoli contengono 2 tipi di recettori propriocettivi che forniscono info sul loro stato di allungamento o sulla loro tensione:
• Fusi neuromuscolari: si attivano in seguito allo stiramento del muscolo; sono recettori localizzati all’interno dei muscoli scheletrici e sono disposti ciascuno parallelamente alle normali fibre muscolari, dette extrafusali; ogni fuso è costituito da una capsula che racchiude 3 elementi:
- Fibre intrafusali (fasci di fibre muscolari differenziate la cui regione centrale non è contrattile),
- Terminazioni di fibre sensitive mieliniche che giungono nella parte centrale del fuso,
- Terminazioni motorie che giungono alle estremità polari, contrattili, del fuso.
- Singola fibra afferente primaria, di tipo IA = più sensibile agli allungamenti rapidi
- Fibre afferenti secondarie di tipo II = mantengono una frequenza di scarica proporzionale all’allungamento del muscolo
Se il fuso muscolare fosse completamente passivo, si affloscerebbe durante la contrazione promossa da motoneuroni α, provocando una pausa nella scarica delle fibre afferenti; ciò non accade grazie alle terminazioni fusimotorie, proiezioni che giungono alle
I muscoli sono innervati, oltre che da fibre di tipo I e II, anche da afferenze mieliniche più piccole (fibre di tipo III) e amieliniche (di tipo IV). Entrambe, a bassa conduzione, sono sensibili a sostanze extracellulari e trasmettono sensazioni di dolore muscolare e indolenzimento, producendo azioni riflesse con decorso temporale relativamente lento.
Riflessi motori:
Già Cartesio, nel XVII sec, suggerì il modello dell’arco riflesso, per cui uno stimolo sensoriale produrrebbe un processo di elaborazione nervosa, a seguito della quale l’organismo manifesta una risposta motoria.
- Monosinaptici = esiste un’unica sinapsi tra il neurone sensitivo che rileva lo stimolo sensoriale periferico e il motoneurone (nel MS). Esempio: quando il muscolo è stirato, le fibre mandano un segnale al midollo → sinapsi con motoneuroni α che contraggono il muscolo.
- Polisinaptici = ci sono più sinapsi, ovvero interneuroni, tra il neurone sensitivo e quello motorio (2 sinapsi nel MS)
Riflesso miotatico o da stiramento = consiste nella contrazione di un muscolo provocata dal suo stesso allungamento e può essere abolito sezionando le radici ventrali o dorsali del MS. Il riflesso di stiramento richiede la presenza sia di segnali sensitivi in ingresso (fibre afferenti che entrano in MS tramite radici dorsali) sia di segnali motori in uscita (fibre efferenti di motoneuroni delle corna ventrali che formano le radici ventrali). Esempio è il riflesso patellare, che consiste nella risposta di estensione della gamba dopo uno stimolo percussivo applicato al tendine patellare.
Sebbene il riflesso di stiramento sia essenzialmente monosinaptico, le fibre sensitive dei fusi neuromuscolari raggiungono, oltre ai motoneuroni, anche interneuroni inibitori che riducono l’attività dei motoneuroni che innervano i muscoli antagonisti del muscolo omonimo. Questo meccanismo di eccitazione dei muscoli agonisti e simultanea inibizione degli antagonisti viene detto innervazione reciproca.
SCHEMA: Un sistema di controllo integrato:
- La FR esercita effetti modulatori sull’attività dei motoneuroni spinali: in particolare la porzione rostrale esercita effetti facilitatori sui motoneuroni che innervano i muscoli estensori, mentre quella bulbare produce effetti opposti (inibizione) → controllo modulatorio dei riflessi _ in alcuni casi è utile che un riflesso venga inibito (es. non voglio far cadere le lasagne quindi sopporto il dolore).
- I nuclei vestibolari, in particolare quello laterale di Deiters, sono un’importante sorgente di facilitazione discendente.
- Il cervelletto partecipa alla regolazione dei circuiti riflessi spinali mediante modulazione inibitoria dell’attività dei neuroni dei nucleo vestibolare laterale.
I generatori centrali di schemi motori (CPG) sono microcircuiti neurali preformati, spesso già presenti alla nascita, che contengono tutte le info necessarie per coordinare specifici schemi motori, anche complessi, senza l’intervento di centri corticali superiori e sono localizzati nel tronco encefalico o nel MS:
- CPG spinali: controllano principalmente riflessi protettivi e di locomozione
- CPG troncoencefalici: controllano comportamenti, quali masticazione, respirazione, deglutizione e movimenti oculari rapidi
L’esempio più noto di comportamento generato da CPG è la locomozione, consistente nell’atto di spostarsi nello spazio da un luogo all’altro, e costituita da diversi schemi di attività ritmica che chiamano in causa differenti gruppi muscolari (alternanza flesso-estensioni → recettori NMDA interneuroni spinali).
Il cammino (o passo) è la principale forma di locomozione ed è un ciclo costituito da una fase di appoggio (estensione) e una di oscillazione (flessione). Per compiere questa sequenza motoria, i muscoli sono ciclicamente attivati secondo uno schema ritmico caratteristico: le diverse andature differiscono tra loro nei tempi relativi alle differenti fasi del ciclo.
Sebbene il controllo (o almeno l’inizio) della locomozione sia generalmente volontario, i CPG situati a livello del MS sono in grado di produrre tale comportamento senza l’intervento né di segnali discendenti provenienti dall’encefalo né di segnali sensoriali provenienti dai recettori periferici → Dimostrazione: esperimento di Brown (1911) _ gatti il cui MS veniva isolato dai centri superiori e dalle radici dorsali mantenevano la capacità di camminare su un tapis roulant, a patto che fossero sorretti e il loro peso non gravasse sugli arti. Si notò però che, aumentando o diminuendo la velocità del tapis roulant, il gatto mostrava delle difficoltà, a prova che il cammino può essere mantenuto in animali decerebrati solo in condizioni standard.
Quindi… nonostante i CPG spinali possano attivarsi anche in assenza dei segnali provenienti dalle radici dorsali, le info sensoriali provenienti dai muscoli, dalle articolazioni e dalla cute sono fondamentali per rinforzarne e modularne l’attività. Ciò risulta cruciale in presenza di variazioni della velocità del passo o di variazioni della pendenza del terreno o di ostacoli: questa sensibilità alle modulazioni operate dalle info sensoriali rende i CPG flessibili e permette loro di modulare il comportamento in relazione alle circostanze contingenti.
Dal controllo riflesso al controllo volontario del comportamento:
L’importanza delle capacità motorie e del loro sviluppo è dimostrata dal fatto che schemi motori endogeni, ossia generati dall’individuo in fase di sviluppo, si possono osservare già a partire dalla 7°-8° settimana di gestazione. Gli schemi motori poi si raffinano e diventano più complessi nelle settimane successive, presentando continuità con gli schemi riflessi che si possono notare nell’epoca neonatale (es. suzione, deglutizione, sbadiglio, …). Tuttavia, poco dopo la nascita, molti schemi riflessi tendono a scomparire, per ripresentarsi poi in forme più raffinate e volontarie.
I comportamenti prenatali possono anche assumere un notevole grado di complessità; essi infatti, oltre a implicare coordinazione di effettori multipli (es. mano-bocca), presentano caratteristiche cinematiche di accelerazione-decelerazione diverse in relazione al bersaglio finale. Il riflesso di marcia automatica è un esempio di riflesso neonatale complesso già presente anche in utero. Tutto ciò dimostra che anche complessi generatori centrali di schemi motori sono già disponibili e sostanzialmente funzionanti alla nascita.
Lesioni:
- Danni ai motoneuroni spinali α e ai loro assoni: paresi (debolezza, se parziale) o paralisi (perdita del movimento, se completa), perdita dei riflessi spinali, perdita del tono muscolare (si riduce l’attività tonica dei motoneuroni), atrofia.
- Sclerosi laterale amiotrofica (SLA): malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni (degenerazione dei motoneuroni α, ma anche centrali, a livello della corteccia motoria), caratterizzata da rigidità e debolezza muscolare, atrofia progressiva.
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Dettagli appunto:
- Autore: Viviana Cesana
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Medicina e Chirurgia
- Corso: Fondamenti Anatomofisiologici dell'Attività Psichica
- Esame: Fondamenti Anatomofisiologici dell'Attività Psichica
- Docente: Nadia Bolognini
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