Le teorie delle emozioni
Tomkins -> Teoria del feedback facciale. Se ad un soggetto viene chiesto di fingere un'emozione tramite un'espressione facciale, la mimica ha un effetto sull'umore stesso
Si ha un "feedback", una retroazione che informa su ciò che avviene a livello della periferia.
Zajonc -> Teoria vascolare dell'efferenza emotiva. È possibile influenzare gli stati emotivi modificando i valori termici dell'ipotalamo attraverso la contrazione dei muscoli facciali e della respirazione nasale
1) LE TEORIE FISIOLOGICHE
William James, 1884: Teoria periferica delle emozioni. Emozioni sono costituite dalla percezione delle reazioni viscerali e neurovegetative del nostro organismo a stimoli ambientali di tipo emotivo.
- Avvenimento emotivamente rilevante. attivazione fisiologica "Arousal" a livello periferico -> esperienza emotiva.
Cannon, 1929 critica la teoria di James
Teoria Centrale -> i centri di attivazione, regolazione e controllo delle emozioni sono localizzati a livello di Sistema Nervoso Centrale, nella regione talamica.
Lo stimolo emotigeno determina attivazione a livello del talamo, a partire dal quale partono segnali verso il sistema nervoso autonomo (cambiamenti somatici) e la corteccia cerebrale (vissuto soggettivo delle emozioni). Le due "vie" sono autonome e indipendenti
I segnali nervosi provenienti dalle regioni sottocorticali, sono in grado di provocare l'attivazione delle risposte espressivo-motorie e del sistema viscerale; dare luogo all'esperienza soggettiva dell'emozione attraverso le sue connessioni con la corteccia cerebrale e l'informazione inviata ad essa.
Circuito di Papez -> individuò nell'Ipotalamo, nel talamo e nel giro cingolato dell'ippocampo i centri di elaborazione e controllo delle emozioni
MCLean aggiunse l'amigdala, i nuclei del setto, porzioni della corteccia orbito-frontale e dei gangli della base circuito "limbico"
2) LE TEORIE EVOLUZIONISTICHE
Si ispirano alle idee e studi di Charles Darwin sull'espressione delle emozioni negli animali e nell'uomo in cui veniva sottolineata la continuità e somiglianza delle espressioni emotive umane con quelle del mondo animale (primati), ed hanno sostenuto che le emozioni sono risposte adattive innate, universali e indipendenti dall'apprendimento.
Evoluzionismo = le emozioni hanno un ruolo importante nell'adattamento della specie all'am biente (funzione comunicativa, preparazione ad azioni, utili per la sopravvivenza).
Ekman, 1992: Teoria delle Emozioni Fondamentali. Differenziazione categoriale delle emozioni, viste come stati discreti universali e innati • felicità, tristezza, rabbia, paura, sorpresa, disgusto
3) LE TEORIE COSTRUZIONISTICHE (OPPOSTA alle teorie evoluzioniste.)
Armon-Jones, 1986. Le emozioni non vanno intese come entità biologicamente determinate, ma come costruzioni sociali.
Harré, 1986. Le emozioni possono essere comprese solo in rapporto all'ordine culturale. Sono il linguaggio e la struttura dei valori della società a determinare le emozioni. Evidenza della diversità e specificità delle emozioni nelle diverse culture,
4) LE TEORIE COGNITIVE
- Cognizione. Ruolo fondamentale nella generazione delle emozioni; sono contrari, all'idea delle emozioni universali ed innate.
Inizi anni '80 polemica tra:
Zajonc sostenitore della priorità dello stimolo. Lo stimolo dà luogo ad una risposta affettiva
Lazarus sostenitore della priorità della cognizione. elaborazione della rilevanza per gli scopi indispensabile perché si produca una reazione emotiva.
Ortony e Turner, hanno sostenuto che le emozioni fondamentali sono combinazioni essenziali di diverse componenti di base: possono essere costituite da interpretazioni,
valutazioni, cambiamenti fisiologici, tendenze di azione ecc.
Le teorie cognitive propongono un approccio di tipo dimensionale ossia, le diverse emozioni possono essere differenziate tra di loro in base al profilo emergente dalla combinazione di alcune dimensioni come la novità, la piacevolezza, la controllabilità dell'evento da cui ha origine l'emozione.
Per la Teoria dell'Appraisal = Emozioni Adattive insorgono nelle situazioni in cui accade qualcosa d'importante per l'individuo, servono a prepararlo a rispondervi adattivamente. No semplici risposte -> rispecchiano le implicazioni personali, le conoscenze, le esperienze passate di una persona.
L'emozione è attivata dalla valutazione cognitiva degli effetti che le circostanze produrranno sul benessere dell'individuo.
Il risultato di questa valutazione organizza le altre componenti della risposta emozionale come espressione facciale, attività autonomia, tendenze all'azione, vissuto soggettivo col quale l'individuo diventa cosciente delle sue emozioni.
Scherer, considera le emozioni come generate da un processo di valutazione degli stimoli, che avviene attraverso la successione in sequenza di una molteplicità di controlli o "check".
Ogni controllo produce a sua volta dei cambiamenti corrispondenti nei vari sottosistemi che definiscono le reazioni emozionali
I vari stati emotivi corrispondono a configurazioni di cambiamenti nelle diverse componenti.
5 – LE TEORIE PSICOANALITICHE
Si ricollegano alla concezione di Freud a partire dalle sue esperienze psicoterapeutiche ma le teorie recenti hanno cercato di integrarsi maggiormente nella cultura psicologica, nella psicologia dello sviluppo, favorendo il confronto con le altre teorie psicologiche, soprattutto cognitivismo, con le neuroscienze e con la teoria evoluzionistica.
- Teoria di Bowlby sull'attaccamento o i contributi di Trevarten sulle emozioni nei primi anni di vita sono ancora inquadrabili nella teoria psicoanalitica ma ne rappresentano un'evoluzione
Orientamento psicoanalitico = emozioni come fenomenidi lunga durata, con un'origine interna, in un contesto interpersonale, come relazioni affettive con processi inconsci e la ambivalenza è un tratto intrinseco.
William James -> le emozioni sono la percezione dei nostri cambiamenti fisiologici.
Sopravvalutava la capacità di riconoscere ciò che accade nel nostro corpo e che il più delle volte citiamo dei sintomi fisici che le registrazioni strumentali non confermano.
Le persone non sono accurate nel riportare le proprie esperienze fisiologiche e spesso commettono errori perché non vi hanno accesso.
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