La ricerca si inserisce l'analisi e la valutazione del gruppo Eni S.p.A. al fine di cercare di comprendere il suo valore economico attraverso un modello di controllo in grado di esplicitare i suoi orientamenti strategici, approfondimenti sull'assetto istituzionale, sulle regole di governance, sui rischi connessi, sul posizionamento competitivo, sulla produttività fisico-tecnica, su quant'altro possa essere d'interesse per gli investitori.
Tale ricerca si sviluppa nell'ambito del progetto incentrato sull'analisi e il monitoraggio dell'attività e dei bilanci delle principali società quotate alla Borsa Italiana (FTSE MIB) promossa dalla Commissione di studio Osservatorio Quotate dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e dagli Esperti Contabili di Napoli.
Il caso Eni S.p.A.
di Gennaro Civero
La ricerca si inserisce l'analisi e la valutazione del gruppo Eni S.p.A. al fine di
cercare di comprendere il suo valore economico attraverso un modello di
controllo in grado di esplicitare i suoi orientamenti strategici, approfondimenti
sull'assetto istituzionale, sulle regole di governance, sui rischi connessi, sul
posizionamento competitivo, sulla produttività fisico-tecnica, su quant'altro
possa essere d'interesse per gli investitori.
Tale ricerca si sviluppa nell'ambito del progetto incentrato sull'analisi e il
monitoraggio dell'attività e dei bilanci delle principali società quotate alla Borsa
Italiana (FTSE MIB) promossa dalla Commissione di studio Osservatorio
Quotate dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e dagli Esperti Contabili di
Napoli.
Corso: Economia e Finanza
Esame: Master in Shipping, IPE - Scuola di Alta
Formazione1. Le origini del gruppo Eni (Ente Nazionale Idrocarburi)
Eni (Ente Nazionale Idrocarburi) nasce il 10 febbraio 1953 ad opera di Enrico Mattei che fu fondatore e
primo presidente. L'avventura di Mattei nel mondo dell'energia iniziò quando la commissione economica del
Comitato di Liberazione Nazionale dell'Alta Italia lo nominò commissario straordinario dell'AGIP nel 1945,
con il compito di liquidare la grande industria italiana e cedere tutto ai privati. Ma Mattei si rivelò fin da
subito contrario al progetto assegnatogli ritenendo che l'Agip fosse una risorsa strategica che andava
valorizzata e potenziata. Così si oppose e diede avvio al suo grande progetto, che avrebbe portato in qualche
anno alla nascita di ENI.
Nel corso degli anni Eni cercò di avvantaggiarsi sulla concorrenza rafforzandosi nella chimica delle
specialità e nella farmaceutica, acquisendo numerose piccole e medie imprese; in particolare, in seguito alla
crisi finanziaria dei gruppi chimici privati SIR e Liquichimica Eni rilevò i loro impianti, sovradimensionati e
sottoutilizzati.
La crisi petrolifera del 1973 provocò un forte aumento dei prezzi del greggio, la crisi portò all'abbandono del
mercato italiano da parte di alcune compagnie petrolifere straniere, e come conseguenza all'obbligo di Eni di
provvedere a rilevarne le raffinerie e la rete di distribuzione, così come era avvenuto per le attività minerario
- metallurgiche dell'EGAM, che l'Eni dovette acquistare su indicazione del Parlamento. Negli anni '70
quindi si accentuò il ruolo di Eni come strumento per il salvataggio di imprese in difficoltà con lo scopo
principale di salvaguardare posti di lavoro in Italia.
Gennaro Civero Sezione Appunti
Il caso Eni S.p.A. 2. La privatizzazione ed il riassetto societario
ENI prima della privatizzazione era strutturata come una holding, avente diverse caposettore, in questo tipo
di struttura l'influenza di partiti politici era praticamente dominante.
Nel 1992, con il decreto legge 333/92, nacque Eni S.p.A., società dotata di una struttura molto più snella:
Agip e Snam vennero assorbite da Eni s.p.a;
la struttura venne organizzata in 3 divisioni: Exploration & Production, Gas & Power, Refining &
Marketing;
le attività non strategiche vennero cedute procedendo ad una rifocalizzazione del business: la chimica, che
tante risorse e tante energie aveva assorbito, vide di molto ridimensionata la sua importanza all'interno del
gruppo, che avrebbe dovuto concentrarsi nelle attività strettamente legate al petrolio e al gas in vista della
sua apertura agli azionisti privati;
Gennaro Civero Sezione Appunti
Il caso Eni S.p.A. fu operata una riduzione sostanziale del numero di dipendenti (rispetto agli anni '80)
Gennaro Civero Sezione Appunti
Il caso Eni S.p.A. 3. Struttura della governante di Eni
- Gabriele Cagliari presidente
- Franco Bernabè come amministratore delegato (unico)
- Cda di 9 membri
- Il Ministero dell'economia mantiene potere di nomina dei membri del CdA (malgrado una riduzione della
quota) attraverso la golden share
Gennaro Civero Sezione Appunti
Il caso Eni S.p.A. 4. La privatizzazione di Eni
La privatizzazione di Eni, iniziata formalmente nel 1992, ebbe la sua effettiva realizzazione solo nel 1995
con la prima quotazione di Eni a Wall Street e a Piazza Affari. In poco più di due anni e mezzo il Ministero
del Tesoro, con quattro offerte, collocò sul mercato circa il 63% del capitale di Eni, con un incasso
complessivo di oltre 21 miliardi di euro (oltre 41.000 miliardi di lire), somma che in quegli anni
rappresentava il maggior ricavato aggregato mai conseguito da un governo in Europa Continentale per la
vendita di una singola società.
Già alle soglie del 1998 gran parte del capitale risultava collocato sul mercato, tra gli azionisti spiccavano
figure di rilievo:
Gennaro Civero Sezione Appunti
Il caso Eni S.p.A. 5. Sviluppi societari di Eni (Ente Nazionale Idrocarburi) 2000-2005
Nel 2000 vennero acquisite le società British Borneo e Lasmo, si siglarono importanti accordi in Iran per lo
sviluppo di giacimenti di petrolio e gas e venne inoltre conclusa la posa del Blue Stream, un gasdotto di
1250 km che collega la Russia alla Turchia, attraversando il Mar Nero. Eni rafforzò la sua posizione in aree
chiave quali il Mare del Nord e il Nord Africa, e inoltre stabilì una significativa presenza nei mercati
dell'Asia e del Venezuela. Eni venne nominato operatore unico nel progetto del Mar Caspio settentrionale,
nell'offshore Kazako. L'importante scoperta del giacimento giant (gigante) Kashagan fu il primo di una serie
di successi nel Mar Caspio kazaco. La nomina a Operatore unico per lo sviluppo del campo di Kashagan
nell'offshore kazako, l'avvio del più importante progetto di sviluppo nell'offshore dell'Africa Occidentale
(Kizomba A), i contratti con la società di Stato iraniana per lo sviluppo dei giacimenti petroliferi di
Darquain e Balal, nonché l'accordo in Russia per l'esplorazione e lo sviluppo di un'area a elevato potenziale
minerario alla foce del fiume Volga, si inquadrarono nella strategia di sviluppo internazionale dell'upstream
volta a rafforzare la presenza di Eni nei bacini minerari chiave.
Nel 2002 Snam confluì in Eni, la divisione Gas & Power gestiva, e gestisce tutt'ora, tutte le attività relative
al gas e all'energia elettrica in Italia e all'estero: con questa operazione, Eni assunse i connotati di compagnia
energetica integrata.
Nel 2003 in seguito all'annessione di AgipPetroli al gruppo Eni, la gestione delle attività di raffinazione e
commercializzazione di prodotti petroliferi in Italia e all'estero fu affidata alla Divisione Refining &
Marketing. Il 27 gennaio si concluse, con esito positivo, l'Offerta Pubblica d'Acquisto sul totale delle azioni
ordinarie Italgas SpA, di cui Eni possedeva già il 44% del capitale sociale. Italgas, con 7 milioni di clienti e
circa 12 miliardi di metri cubi di gas venduti nel 2001, era uno dei maggiori operatori europei del settore
della distribuzione del gas per usi civili.
Durante il 2004 Eni riprese l'attività upstream in Arabia Saudita, paese dove aveva operato agli inizi degli
anni settanta. Inoltre, venne approvato il piano di sviluppo del giacimento Kashagan, nell'offshore kazako
del Mar Caspio. Ad ottobre partì il Western Libyan Gas Project, il primo grande progetto che valorizzava il
gas naturale prodotto in Libia e esportato e commercializzato in Europa attraverso il Greenstream, il più
lungo gasdotto sottomarino del mediterraneo. Nel mese di dicembre entrò in funzione l'impianto di gas
naturale liquefatto (GNL) a Damietta, realizzato da Union Fenosa Gas (controllata al 50%), per
l'esportazione e commercializzazione del gas egiziano via GNL.
Nel 2005, nell'ambito del Western Libyan Gas Project, a meno di un anno dallo start-up del giacimento
onshore di Wafa, fu avviato il primo pozzo del giacimento di gas Bahr Essalam nell'offshore libico. Inoltre
Eni acquistò le licenze esplorative di 104 blocchi situati nell'onshore e offshore del Nord Alaska della
superficie di 1.718 chilometri quadrati e le licenze esplorative di due blocchi situati nell'onshore e offshore
dell'India della superficie di 14.445 chilometri quadrati.
Gennaro Civero Sezione Appunti
Il caso Eni S.p.A. 6. Sviluppi societari di Eni (Ente Nazionale Idrocarburi) 2006-2010
Nel corso del 2006 Eni definì la vendita di Snamprogetti alla Saipem e firmò l'accordo per il raddoppio
dell'impianto di liquefazione di Damietta, in Egitto. Lo stesso anno venne definito con la società turca Calik
Enerji il progetto paritetico di realizzazione dell'oleodotto che collegherà la costa turca del Mar Nero presso
Samsun con l'hub commerciale di Ceyhan sul Mediterraneo. Alla fine dell'anno Eni firmò con la società
russa Gazprom un accordo che prevedeva la creazione di un'alleanza internazionale che avrebbe permesso di
realizzare progetti comuni nel midstream e downstream del gas, nell'upstream e nella cooperazione
tecnologica.
Nel 2007 Eni concluse il processo di acquisizione delle attività upstream della compagnia americana
Dominion Resources nel Golfo del Messico e definì importanti acquisizioni di asset petroliferi in Russia,
Congo, Golfo del Messico, Turkmenistan, Alaska e Angola in linea con la strategia di rafforzamento della
presenza nelle aree di interesse. Lo stesso anno il titolo Eni fu ammesso nei principali indici di Sostenibilità:
Dow Jones Sustainability Index e FTSE4Good.
L'acquisizione della compagnia britannica indipendente Burren Energy Plc fu completata nel 2008, nel corso
dello stesso anno Eni ottenne nuovi permessi esplorativi in Angola, Algeria, Alaska, Gabon, Golfo del
Messico, Indonesia, Norvegia, e Regno Unito e concluse una serie di ulteriori accordi e acquisizioni che le
consentirono di rafforzare la propria leadership nel mercato petrolifero e del gas, come per esempio,
l'acquisto della società olandese First Calgary Petroleum Ltd (attiva nell'esplorazione e sviluppo di
idrocarburi in Algeria) per 0.7 miliardi di euro, e il 52% del capitale sociale dell'operatorship dei giacimenti
della Hewett Unit nel Mar del Nord e le relative infrastrutture per 0.25 miliardi di euro
Nel 2009 fu assegnata ad Eni la licenza per lo sviluppo del giacimento “giant‘ Zubair, in Iraq nell'ambito del
primo bid round iracheno; tale licenza consolidò il lungo rapporto di collaborazione tra Eni e l'Iraq, che
risaliva agli anni '70, e ha permesso ad Eni di crescere ulteriormente in termini di produzione e riserve. Nel
medesimo anno fu conseguita la cessione a Snam Rete Gas dell'intero capitale sociale di Italgas SpA e
Stoccaggi Gas Italia SpA (Stogit). L'operazione, il cui perfezionamento era coerente con gli obiettivi di
unbundling, si inquadrava nell'ottica del conseguimento di importanti sinergie strutturali nel settore dei
business regolati.
Durante il 2010 Eni ha continuato ad attuare la propria strategia di crescita soprattutto nel settore
Exploration & Production, ponendo le basi per una nuova fase di sviluppo della compagnia. È stata
rafforzata la presenza in due Paesi dalle enormi potenzialità minerarie: il Venezuela con la firma degli
accordi di sfruttamento del giant Junin 5 e la scoperta del maxi giacimento offshore di gas a Perla; l'Iraq con
il conseguimento delle milestone di sviluppo del giant a olio Zubair. Il 2010 segna l'ingresso di Eni in nuovi
paesi ad elevato potenziale quali la Repubblica Democratica del Congo, Togo e la Polonia.
l settore Gas & Power è stata consolidata la presenza nel mercato francese e rinnovata la partnership con
Gazprom. Il portafoglio è stato razionalizzato con la cessione di attività non strategiche quali: Società
Padana Energia, Gas Brasiliano Distribuidora e GreenStream BV. Inoltre il gruppo ha intrapreso due azioni
volte alla chiusura di contenziosi:
ha proceduto alla dismissione di partecipazioni nei gasdotti TENP/Transitgas e TAG in ottemperanza degli
Gennaro Civero Sezione Appunti
Il caso Eni S.p.A. impegni concordati il 29 settembre 2010 con la Commissione Europea al fine di chiudere un procedimento
antitrust avente ad oggetto asseriti comportamenti anticoncorrenziali nel mercato europeo a carico di Eni;
ha presentato al Ministero dell'Ambiente un'istanza volta ad attivare la procedura finalizzata a favorire
interventi di bonifica e riparazione ambientale di nove siti di interesse nazionale al fine di chiudere i
pendenti attualmente a suo carico n materia di bonifica e di danno ambientale.
Gennaro Civero Sezione Appunti
Il caso Eni S.p.A. 7. Il gruppo Eni S.p.A.: profilo societario
Eni è una società capogruppo, non controllata da altra società, né sottoposta ad altrui direzione o
coordinamento. Le società controllate aventi rilevanza strategica sono: Snam Rete Gas S.p.A., Saipem
S.p.A., Polimeri Europa S.p.A., Eni International BV.
Alle società controllate quotate (attualmente per l'Italia, Snam Rete Gas S.p.A. e Saipem S.p.A, ) Eni
riconosce il principio del rispetto dell'autonomia gestionale. Tale principio è stato successivamente esteso,
per effetto dell'evoluzione del quadro regolamentare di riferimento, anche alle società soggette al regime di
separazione amministrativa e contabile (c.d. unbundling) previsto dalla normativa del settore (oltre a Snam
Rete Gas S.p.A., per l'Italia, Italgas S.p.A. e Stogit S.p.A.)
Snam Rete Gas S.p.A. è un Gruppo integrato che opera nelle attività di trasporto e dispacciamento del gas
naturale, di rigassificazione di gas naturale liquefatto, di distribuzione e di stoccaggio del gas naturale, in cui
vanta competenze di eccellenza. Dal 2009 Italgas S.p.A. e Stogit S.p.A. sono state incorporate da Snam Rete
Gasi.
Saipem S.p.A. è un grande contractor internazionale, fortemente orientato verso attività oil & gas ed è leader
nella fornitura di servizi di ingegneria, di procurement, di project management e di costruzione, con
distintive capacità di progettazione ed esecuzione di contratti offshore e onshore, anche ad alto contenuto
tecnologico quali la valorizzazione del gas naturale e degli oli pesanti.
Polimeri Europa S.p.A. è una società petrolchimica che si occupa della gestione, produzione e
commercializzazione di prodotti petrolchimici (chimica di base, stirenici, elastomeri, polietilene).
Eni International BV è una società,con sede ad Amsterdam, che si occupa dell'estrazione, produzione,
trasporto e commercializzazione di petrolio e gas.
Gennaro Civero Sezione Appunti
Il caso Eni S.p.A. 8. Le Divisioni di Eni
Eni opera nelle attività del petrolio e del gas naturale, dalla generazione e commercializzazione di energia
elettrica, della petrolchimica e dell'ingegneria e costruzioni, fondamentalmente organizzando la propria
attività in 3 divisioni: Exploration & Production, Gas & Power, Refining & Marketing.
La Divisione Exploration & Production si occupa della ricerca, dello sviluppo e dell'estrazione di petrolio e
gas naturale.
La Divisione Gas & Power si occupa dell'approvvigionamento, rigassificazione, trasporto, stoccaggio,
distribuzione e vendita di gas naturale, produzione evendita di energia elettrica.
Alla divisione Refining & Marketing è affidata la raffinazione e commercializzazione dei prodotti
petroliferi.
Gennaro Civero Sezione Appunti
Il caso Eni S.p.A. 9. La Mission di Eni
Eni è "un'impresa integrata nell'energia, impegnata a crescere nell'attività di ricerca, produzione, trasporto,
trasformazione, e commercializzazione di petrolio e gas naturale. Tutti gli uomini e le donne di Eni hanno
una passione per le sfide, l miglioramento continuo, l'eccellenza e attribuiscono un valore fondamentale alla
persona, all'ambiente e all'integrità".
Gennaro Civero Sezione Appunti
Il caso Eni S.p.A. 10. Compagine sociale
Il capitale sociale di Eni è costituito da azioni ordinarie nominative. Le azioni sono indivisibili e ogni azione
dà diritto a un voto (one share,one vote). I possessori di azioni Eni possono votare nelle Assemblee ordinare
e straordinarie della Società e, comunque, esercitare i diritti sociali e patrimoniali loro attribuiti dalla
normativa vigente. Al 2010 gli azionisti possessori di quote superiori al 2% del capitale di Eni sono riportati
in tabella.
Gennaro Civero Sezione Appunti
Il caso Eni S.p.A. 11. Le partecipazioni rilevanti al 2010
Con decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze del 30 novembre 2010, pubblicato nella G.U. n. 293
del 16 dicembre 2010, è stata disposta una permuta di azioni che prevede, tra l'altro, il trasferimento a CDP
S.p.A. di n 655.891.140 azioni ordinarie Eni S.p.A. detenute dal Ministero dell'Economie e Finanze.
Secondo quanto previsto dal suddetto Decreto, l'indicato trasferimento delle azioni è stato referenziato il 21
dicembre 2010. Il ministero mantiene il controllo in forza della partecipazione detenuta dalla CDP S.p.A.
controllata al 70% dallo stesso Ministero.
(*) La Banca IMI (Gruppo Intesa San Paolo) ha comunicato la riduzione del possesso azionario al di sotto
del 2% in data 28 settembre 2010.
La BNP Paribas S.A. (Gruppo BNP Paribas) ha comunicato la riduzione del possesso azionario al di sotto
del 2% in data 20/10/2010.
Gennaro Civero Sezione Appunti
Il caso Eni S.p.A.