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Il mito meritocratico nella crisi democratica occidentale

Il XX secolo ha visto la logica meritocratica disseminare i propri semi nel terreno anglosassone, germogliare e diffondersi, in un secondo momento, anche nella società americana. Il XXI secolo l'ha poi ricevuta in eredità, l'ha vista radicarsi e crescere. Ad oggi risulta essere ancora l'argomento principale dell'agenda politica in molti paesi occidentali. La convivenza tra il pensiero meritocratico e le istituzioni democratiche oscilla. In Cina invece la meritocrazia sembra dare il meglio di sé. Indagare il modello meritocratico non solo in Occidente, ma anche in Oriente, è funzionale alla democrazia stessa e alle sue possibili sorti.

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2 INTRODUZIONE Negli ultimi anni sono sempre più evidenti i segnali di una forte crisi democratica, scatenata tanto da forze esterne, quanto da gravi problemi interni. Il filo comune è rappresentato da logiche che permeano, in maniera sempre più profonda, l’azione politica delle istituzioni e lo stile di vita dei cittadini. Quest’ultime sono tra di loro fortemente interconnesse da un nuovo tipo di legittimazione offerta dalla meritocrazia. L’oggetto dell’analisi, che seguirà nelle pagine successive, ha l’obbiettivo di indagare la storia, l’evoluzione e le implicazioni di tale legittimazione. La storia del termine “meritocrazia”, si rende necessaria per la comprensione del peso, che essa esercita, sulle stesse sorti dei principi democratici. Difatti, a seguito della grande crisi del 2008, la sfida populista ha limitato la lettura della crisi democratica, nel rischio che i leader populisti divenissero autoritari. Un unico sguardo che, anche se necessario, vede nei nuovi nazionalismi, l’unica nuova minaccia alla stabilità delle democrazie occidentali. Quando ci si interroga sulle cause del populismo, non ci si può esimere dallo studio della logica meritocratica. Tale logica ha logorato dall’interno pilastri fondamentali quali rappresentanza, uguaglianza e diritti. Negli anni Cinquanta, mentre le democrazie iniziavano a sorgere sulle ceneri delle due grandi guerre mondiali, l’élite dominante si affrettava a cercare un nuovo tipo di legittimazione compatibile con le grandi spinte globalizzartici. Il termine meritocrazia nasceva sotto una particolare accezione negativa, strettamente legata al contesto anglosassone e alle nuove riforme conservatrici. Alla base del legame causale, tra mito meritocratico e crisi delle fondamenta democratiche, vi è un importante sfondo storico, cronologicamente tracciato nel primo capitolo. Le grandi politiche del dopoguerra in Gran Bretagna, negli Stati Uniti e, in un secondo momento, in Italia, sono estremamente necessarie per la comprensione dell’ideologia meritocratica. Le disuguaglianze sociali, i grandi problemi di una popolazione stremata e alla ricerca della pace, sono inizialmente colmate da un forte intervento statale. Se, il Welfare State, era frutto positivo dell’impegno dello stato in politiche assistenzialistiche e previdenziali, le gravose spese lo avrebbero, in

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