Transformation Ago e Renaissance ROM: il museo nella riqualificazione della città di Toronto
Il lavoro che viene presentato nelle pagine seguenti parte in primo luogo da tre fattori che permettono di identificare Toronto come una città fortemente multiculturale, all’avanguardia sia nel settore culturale e delle performing arts che in quello economico e politico, una città mutevole nella forma e nelle idee. Questi tre fattori si possono riassumere in tre semplici parole: multiculturalità, creatività e arte. Questi elementi si uniscono e fondono tra loro per creare quell’insieme di esperienze e sperimentazioni (culturali, di creatività e di vita) che racchiudono l’anima stessa della città di Toronto.
Il Canada è stato un paese multiculturale dagli inizi della civilizzazione urbana e della colonizzazione dei suoi territori da parte degli europei. Dopo i francesi e gli inglesi, altri coloni e molte comunità di immigrati abitarono le città del paese. Tedeschi, russi, cinesi, ucraini, ed anche altri popoli europei si alternarono nella città di Toronto sin dai primi anni della sua fondazione, influenzandone considerevolmente la cultura urbana.
La necessità di ricostruire l’identità e l’appartenenza alla nuova homeland da parte degli immigrati, implica l’attivazione di processi di costruzione partecipata di un territorio urbano nuovo, colorato, riorganizzato secondo nuove geografie etniche, religiose e culturali, ma anche rigenerato da un punto di vista economico. Da questa necessità prende forma Toronto così come si presenta oggi ai nostri occhi: una città piena di vita, creatrice di cultura e di integrazione tra culture, polo dinamico del Nord America e caposaldo della diversità come strategia dello sviluppo urbano. La diversità occupa un posto importante in questa visione della città e del suo governo e addirittura diventa l’occasione per una nuova valorizzazione delle potenzialità urbane in un contesto competitivo sul piano economico e sociale.
Partendo quindi dall’idea della creazione di Toronto sulle basi di una sempre maggiore e forte multiculturalità, questo elaborato ha l’intenzione di presentare un esempio di città che ha fatto della cultura l’oggetto delle proprie politiche di sviluppo e che nel tempo ha saputo ritagliarsi un posto di primo piano tra le città nordamericane più vivaci e all’avanguardia in questo settore. La volontà di prendere in esame la città di Toronto nasce in primo luogo dalla mia esperienza personale con questa metropoli e con la sua realtà culturale, grazie all’appoggio e alle opportunità offerte dall’Istituto Italiano di Cultura presso cui ho effettuato uno stage.
A sostegno di questa tesi vengono presi in esame due progetti di riqualificazione dell’offerta museale, sia dal punto di vista architettonico e di allestimento degli spazi espositivi, sia dal punto di vista dell’impatto dell’arte sulla comunità. Sono due progetti in cui l’arte incontra l’architettura e ne sfrutta le possibilità espressive e divulgative. Grazie a questi progetti ed innovazioni Toronto cerca di rilanciarsi nel panorama culturale canadese ed internazionale, rendendo evidente come le arti stiano sempre più costruendo città guidate dalla creatività.
I due musei presi in considerazione sono l’Art Gallery of Ontario, avanguardia nel campo dell’arte contemporanea, e il Royal Ontario Museum, uno dei poli museali più importanti di tutto il Nord America. Di forte impatto in questa rivoluzione estetica della città sono i nomi dei due architetti incaricati dei progetti: Frank Gehry e Daniel Libeskind, due pilastri dell’architettura contemporanea, ma soprattutto ideatori di un nuovo modo di vedere la forma come veicolo di significati più ampi e come rilancio di una nuova idea di città.
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Ditoria |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Strategie, gestione e comunicazione dei beni e degli eventi culturali |
Relatore: | Massimo Negri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 107 |
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