Evoluzione legislativa della politica turistica in Italia
Per comprendere il turismo in Italia dei giorni nostri, la premessa indispensabile è comprendere come si è evoluto dalla fine dell’800, un’evoluzione che ha portato e porterà a una sempre maggior attenzione all’ambiente, attraverso il cosiddetto turismo sostenibile in un sinergico impegno di tutti gli operatori pubblici e privati a promuovere le proprie mete turistiche.
L’excursus storiografico inizia da una politica turistica nazionale assente, anche perché lo Stato Italiano formatosi nel 1861 ebbe, nei primi decenni, preoccupazioni soprattutto per il mantenimento dell’unità nazionale e perché allora il turismo era, quasi esclusivamente, un turismo d’élite.
La promozione turistica come l’organizzazione dei viaggi era allora prevalentemente privata.
Quando i mezzi di trasporto e le strade, piuttosto che le ferrovie, divennero maggiormente funzionali al movimento turistico, lo Stato italiano cominciò a vedere i flussi turistici come una grande possibilità di sviluppo economico, nonché destinazione di possibili capitali e di risorse umane.
Iniziò così la nazionalizzazione delle imprese turistiche, come di molte altre imprese, nel periodo fascista.
L’avvento della Carta Cost. che trasferiva la competenza del turismo alle Regione non venne di fatto applicata fino agli anni ’70, quando le stesse iniziarono ad operare.
In questo periodo le competenze del turismo era state affidate fondamentalmente all’ENIT e al Ministero del Turismo.
Con l’avvento delle Regioni, si mise subito in discussione sia l’ENIT che il Ministero e mentre per il primo Ente trasformato, poi, in Agenzia il problema si è risolto subito affidandogli il compito di promuove l’Italia all’estero, il secondo è stato abrogato con il referendum del 1993.
Le competenze del disciolto Ministero sono passate prima alla Presidenza del Consiglio di Ministri, poi al Ministero delle attività produttive e ancora alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in una logica che sembra prevalentemente ispirata a far risaltare oltre al profilo economico-produttivo del turismo, il suo stretto legame con la realtà e la ricchezza ambientale e artistica del Paese.
Dalla piena operatività della Regione a fine degli anni ’80 le stesse hanno iniziato a legiferare il settore nel rispetto prima del TU del turismo L. 217/83 e poi dalla sua legge di riforma la L. 135/01 e si è così assistito a una decentralizzazione del turismo, finanche interessare i privati, nella considerazione che la gestione privata fosse più efficiente ma che non potesse esistere senza una forte ingerenza del pubblico.
Con l’entrata in vigore della riforma costituzionale, del 2001, la materia del turismo è divenuta una materia residuale e la relativa funzione legislativa da parte la Regione non era più soggetta ai principi generali stabiliti dalle leggi dello Stato, come lo era prima della riforma.
Questo ha aperto un lungo contenzioso tra la legislazione dello Stato, che rivendica il compito di mantenere l’unità e la indivisibilità della Repubblica, e la legislazione regionale, che, viceversa, rivendica la propria autonomia e prerogative.
In questo contenzioso sembra che ci sia, almeno da una parte delle forze politiche, un tentativo di avviare una nuova fase di accentramento delle competenze turistiche, di cui un esempio legislativo è il decreto Bersani della precedente legislatura, che ha stabilito criteri uniformi per ottenere l’abilitazione della guida e dell’accompagnatore turistico, mentre nell’attuale legislatura si sta pensando di ricostituire il Ministero del Turismo, con compiti necessariamente diversi rispetto al passato in ossequio al nuovo riparto delle competenze previsto in Costituzione.
I continui conflitti di competenza tra Comuni, STL, Province, Regioni, Stato e UE palesano, quindi, un pronto intervento legislativo, per ciascun ambito di competenza, che migliori i reciproci rapporti in un ottica di una maggiore cooperazione e coordinamento.
Dopo l’analisi delle novità della L. 135/01 in comparazione con l’abrogato TU L. 217/83 lo studio elenca le normative turistiche delle varie Regioni, dandone un maggiore approfondimento per alcune non mancando di evidenziare le particolarità delle altre, si passa, poi, in rassegna le strutture ricettive, “imprese” del settore turistico, le agenzie di viaggio (chiarendo attraverso il Codice del Consumo D.Lgs. 206/05 quali sono i diritti del turista e “come” e “cosa” deve pretendere dal professionista), l’agriturismo (nuovamente disciplinato dalla L. 96/06 in gran parte abrogata dalla sentenza della Corte Cost. 339/07) e le professioni turistiche, non mancando di evidenziare per ciascuna di essa gli aspetti di criticità.
Si conclude con i profili comunitari e le linee di tendenza, dei marchi di qualità, che rappresentano la risposta privata alla mancanza nella legislazione regionale della classificazione delle strutture extralberghiere, come chiesto da più parti nell’insegna di una maggiore tutela del consumatore.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Fabio Sandri |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Università degli Studi di Urbino |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze delle pubbliche amministrazioni |
Relatore: | Alberto Bomprezzi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 200 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Turismo on-line - Internet ed il nuovo mercato turistico: il web advertising ed il blog
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi