Trattamento conservativo di una lesione del legamento crociato anteriore
-riposo
-tutore funzionale
-riabilitazione
Tornando alla considerazione iniziale per cui questi legamenti sono in tensione, se ho una lesione del legamento collaterale che non è in tensione e decido di trattarlo chirurgicamente mi trovo i due lembi che si sono distaccati e dal momento che non sono in tensione li avvicino e dò due punti di sutura, quindi di base l’intervento è quello andarlo a risuturare e aspettare che faccia cicatrice. Trasportando questo discorso ai crociati, non posso fare questo tipo di lavoro perché sono in tensione quindi nel momento in cui si rompono e abbiamo visto come si rompono (si sfibrano tutti) innanzitutto non riesco a riavvicinarli,secondo sono talmente sfibrati che la sutura la devo andare a fare su qualcosa di integro quindi dovrei andarli ad accorciare, per cui è un discorso che non è possibile e allora devo assolutamente togliermi dalla testa di poter andare a suturare un legamento crociato. Se lascio le cose come stanno, che succede? La tensione non si ha più e quindi dobbiamo fare qualche cosa per tirarlo, per riavvicinarli, ma siccome non abbiamo neanche la possibilità di poterli riavvicinare questo trattamento conservativo di fatto non serve ad avere la riparazione del legamento crociato rotto. Esistono delle strutture e principalmente il muscolo quadricipite che potenziandolo ha la possibilità di potere vicariare la funzione del LCA, allora se scelgo questo tipo di trattamentofFaccio stare a riposo il soggetto, passa il dolore, si riassorbe il versamento, applico un tutore funzionale e inizio quindi una riabilitazione legata soprattutto al potenziamento muscolare in maniera tale che questi muscoli potenziandosi abbiano la possibilità di poter stabilizzare in un certo qual senso il ginocchio e sopperire quindi alla mancanza del LCA che rotto era e rotto rimane. Il ginocchio è un’articolazione talmente complessa che talvolta questo tipo di trattamento ottiene ottimi successi, il soggetto non soffre più di instabilità. Può però accadere che al termine di questo trattamento il ginocchio rimane instabile e allora ci si deve orientare verso il trattamento chirurgico. In ogni caso verso il trattamento chirurgico ci si deve orientare quando si tratta di soggetti sportivi perché richiedono un’integrità massima del ginocchio affinchè possano svolgere a determinati livelli l’attività sportiva e giovani perché se si nasce in una situazione di questo genere si soffre di una certa instabilità seppur minima, seppur inavvertita e quindi sono soggetti che a distanza di 20-30-40 anni sono maggiormente predisposti all’artrosi e allora si deve anche prevenire questo tipo di malattia.
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Dettagli appunto:
- Autore: Irene Mottareale
- Università: Università degli Studi di Palermo
- Facoltà: Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie
- Esame: Malattie dell'apparato locomotore
- Docente: Sanfilippo
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