Trattamento chirurgico di una lesione del legamento crociato anteriore
Quando?
- Presenza di “cedimenti”
- Giovane età del paziente
- Attività sportiva (a certi livelli)
- Livello di partecipazione (i soggetti che sono indirizzati a questo trattamento devono essere estremamente motivati per quanto riguarda il periodo rieducativo; gli interventi richiedono necessariamente nel post-operatorio un trattamento di rieducazione funzionale che non deve essere inferiore ai 4-6 mesi, per cui se il paziente ci dice che non è disponibile a sottoporsi a questi 4-6 mesi di riabilitazione tanto vale non operarlo perché è destinato ad un insuccesso, probabilmente anche più compromettente rispetto alla lesione che ha, quindi dobbiamo assicuraci che sia disposto a questo tipo di trattamento molto lungo).
- Presenza di patologia associata
TRAPIANTI AUTOLOGHI
Tendine rotuleo
Tendine gracile e semitendinoso
Fascia lata
Tendine quadricipite
Rieducazione funzionale >> Tempi di recupero: 4-6 mesi
Andiamo a vedere come è possibile trattare chirurgicamente una lesione del LCA, abbiamo escluso la possibilità di fare una suture che sarebbe la cosa più ovvia, e allora che facciamo? Dobbiamo andare a rimuovere il legamento danneggiato e andarlo a sostituire con qualcos’altro che in passato (fino ad una ventina di anni fa) era costituito da legamenti artificiali di vario tipo che venivano fatti passare lungo il normale decorso del crociato anteriore o posteriore, però si è visto che questi legamenti artificiali, nonostante alle prove di laboratorio offrissero capacità di resistenza numerose volte maggiore rispetto a quella di un legamento biologico normale, l’azione del liquido sinoviale con il tempo li distruggeva e in pratica questi legamenti artificiali dopo circa 2-3 anni erano completamente distrutti. Allora si è dovuto cambiare indirizzo, andare invece che sull’artificiale sul biologico quindi andare a trovare qualcosa che apparteneva al tessuto stesso del soggetto e si è pensato ai tendini più vicini il tendine rotuleo, gracile e semitendinoso, sono stati fatti anche interventi con fascia lata e tendine quadricipitale ma oggi sono quasi del tutto abbandonati. I primi tre sono gli interventi in assoluto più eseguiti.
Nel trapianto con il rotuleo viene preso il terzo medio, la parte centrale del tendine rotuleo che va dal polo inferiore della rotula fino all’apofisi tibiale anteriore, invece di essere staccato solo dove inizia e dove finisce viene staccato un po’ più sopra e un po’ più sotto in maniera tale che rimangano dei piccoli cilindretti ossei ; dopo di che c’è tutto un sistema particolare, si scavano dei tunnel all’interno del condilo femorale e a livello del piatto tibiale dopo di che il tendine, o meglio il legamento o neo tendine viene fatto passare all’interno della gola seguendo il decorso del crociato danneggiato. Il problema di questo tipo di interventi è non tanto quello di farlo passare ma di mettere questo tendine rotuleo in tensione, perché abbiamo detto che i crociati lavorano in costante tensione, allora per metterlo in tensione ho necessità di ancorarlo bene all’interno dei tunnel femorale e tibiale, esistono diverse possibilità di poterlo ancorare bene; nel caso del tendine rotuleo l’ancoraggio è forse il migliore possibile perché io posso innanzitutto adoperare un fissaggio con delle viti che vanno a bloccare sopra e sotto il tendine, ma ho anche un cosiddetto ancoraggio biologico, significa che nel momento in cui passa all’interno del tunnel entra in contatto con le pareti del tunnel che sono ossee pure, osso con osso si formano fenomeni di osteogenesi quindi questo tendine viene poi ed essere osteointegrato sia a livello del condilo femorale sia a livello dell’epifisi prossimale della tibia, quindi ho un doppio ancoraggio uno legato alle viti l’altro più lento ma biologico legato invece alla presenza di questi cilindretti.
Questa opportunità di ancoraggio biologico mi è data solo per il tendine rotuleo, non per il gracile e semitendinoso che invece vengono ancorati con diversi sistemi che possono essere la vite, la cambra, ecc… Inoltre gracile e semitendinoso siccome sono molto sottili vengono ad essere adoperati insieme e molto spesso raddoppiati, cioè ritorti su se stessi per creare lo spessore di un crociato anteriore. Il problema ancora una volta è quello che una volta eseguito questo tipo di intervento il soggetto non può tornale all’attività sportiva prima di 4-6 mesi (noi sostituiamo un legamento con un tendine, non sono la stessa cosa però si è visto che a distanza di tempo il tendine incominciando a lavorare come un legamento tende a trasformare dal punto di vista istologico la sua composizione, come se fosse un legamento).
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Dettagli appunto:
- Autore: Irene Mottareale
- Università: Università degli Studi di Palermo
- Facoltà: Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie
- Esame: Malattie dell'apparato locomotore
- Docente: Sanfilippo
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