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L’Indice dei libri proibiti dopo il concilio di Trento

L’Indice dei libri proibiti dopo il concilio di Trento


Più direttamente difensivo, l’Indice dei libri proibiti tocca solo in maniera indiretta la vita quotidiana dei cristiani. Il primo Indice romano fu pubblicato nel 1558 per ordine di Paolo IV. Il 24 marzo 1564 fu promulgato il nuovo Indice, che nella sua prefazione indica 10 regole concernenti le differenti categorie di libri. Lo scopo dell'elenco era quello di ostacolare la possibile contaminazione della fede e la corruzione morale attraverso la lettura di scritti il cui contenuto veniva considerato dall'autorità ecclesiastica non corretto sul piano strettamente teologico, se non addirittura immorale. Secondo la legge canonica, le forme di controllo sulla letteratura dovevano essere principalmente due: una prima, di censura preventiva, che poteva concedere il classico imprimatur ai libri redatti da cattolici su tematiche riguardanti la morale o la fede; una seconda, di aperta condanna, per volumi considerati offensivi: quest'ultima prevedeva l'inserimento nell'index dei libri incriminati.

Tratto da LA RIFORMA PROTESTANTE di Alessia Muliere
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