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Locke: la proprietà e il lavoro produttivo


Il diritto alla vita implica il pieno godimento dei beni acquisiti. La proprietà è l’ambito materiale nel quale si attua la libertà e l’autonomia dell’individuo nello stato di natura: è il diritto naturale che garantisce l’attività che l’individuo svolge per mantenersi in vita. La terra e i suoi prodotti sono di tutti gli uomini che per diritto di natura hanno l’esclusiva proprietà di se stessi. Gli uomini sono proprietari del loro lavoro cioè delle loro energie fisiche. In conseguenza di take diritto l’uomo fa sue tutte le cose che ha trasformato con il suo lavoro. Solo con il lavoro le cose naturali vengono trasformate in beni atti a soddisfare i bisogni. La proprietà diventa la misura della capacità, dell’industriosità, dell’abilità, dell’energia che l’individuo è in grado di esprimere.

La società naturale si attua spontaneamente allorchè ciascun individuo svolge la sua attività per procacciarsi i beni che gli sono necessari e perciò stabilisce con i suoi simili dei rapporti di collaborazione. Il lavoro produttivo è la ragion d’essere della società di natura. La tutela della libertà, della proprietà privata e dell’indipendenza è affidata al singolo il quale se assalito ha il diritto di respingere l’offensore infliggendogli la pena: l’individuo diventa giudice e parte in causa il che è un inconveniente perché non può garantire la giustizia obiettiva che è il principio fondamentale della legge di natura.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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