Aristotele - Lotta per il potere
Il governo deve porre una cura costante nella difesa dell’ordine politico, in quanto le rivoluzioni sono la conseguenza di una serie di atti che considerati isolatamente sono deboli ma nel loro insieme determineranno una situazione che non potrà più essere controllata.
Chi detiene una certa potenza alla fine cercherà di organizzare una rivolta per avere l’intero controllo del potere o perché non sopporta che venga detenuto da altri.
Le aristocrazie e le oligarchie finiscono per le lotte e le divisioni interne: vengono promosse da parte dei ricchi che non hanno parte del potere e con l’aiuto del popolo riescono ad abbattere il governo oligarchico. Ma può accadere anche che gli esclusi organizzino una rivolta per riconquistare il potere.
Nei regimi monarchici le ingiustizie, la requisizione dei beni privati e il disprezzo con cui sono trattati i sudditi sono la causa delle rivolte. Occorre distinguere il regno dalla monarchia: il primo si fonda sul consenso dei sudditi, la seconda esercita un potere indipendente dal consenso.
La tirannide può essere conservata con due politiche diametralmente opposte:
1. applicare i principi e le massime di governo del potere tirannico: controllo totale sui cittadini con spie e delatori e sorveglianza. Conviene dividere i cittadini sfruttando e alimentando il contrasto tra ricchi e poveri, soprattutto il sentimento d’invidia delle masse nei confronti dei primi. Poi eliminare e ridurre all’impotenza le personalità più eminenti tra i cittadini, vietare ogni forma di associazione, ridurre i redditi e il patrimonio degli abbienti e della classe media, impegnare le energie della città nella guerra.
2. conservare la sostanza del potere imitando nella forma il governo monarchico: il tiranno deve far mostra di perseguire la pubblica utilità soprattutto in piano finanziario; deve avere un comportamento nobile e seguire una vita morigerata per ispirare rispetto e non paura; onorare i cittadini più eminenti ma evitare che qualcuno diventi troppo potente; ridurre l’influenza dei personaggi più rappresentativi ma con cautela e non in modo drastico; governare in modo che i ricchi e i poveri si convincano che possano sopravvivere solo grazie al suo potere.
Le trasformazioni della politica e della democrazia sono provocate dalla mancata osservanza del diritto
Nelle democrazie occorre impedire che il cittadino acquisti una potenza tale da mettere in pericolo la stessa costituzione. Sono necessarie norme che consentano all’assemblea di allontanare dalla polis coloro che possono assumere per la loro autorità, l’iniziativa di una modifica radicale della costituzione.
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Autore:
Filippo Amelotti
[Visita la sua tesi: "Il Canada e la politica internazionale di peacekeeping"]
[Visita la sua tesi: "I cartoni animati satirici: il caso South Park"]
- Università: Università degli studi di Genova
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Storia delle dottrine politiche
- Docente: Lazzarino
- Titolo del libro: Storia delle dottrine politiche
- Autore del libro: M. D'Addio
- Editore: ECIG
- Anno pubblicazione: 2002
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