La pianificazione e la programmazione sanitaria. Tentativi di definizione
E’ difficile dare una definizione di pianificazione soddisfacente e univoca – a causa delle definizioni enunciate da diversi autori – ma, si possono ritrovare dei punti in comune:
1. Riguarda il futuro: la pianificazione, cioè,ha un carattere prospettico. BE’GIN: “pianificare significa applicare un processo volto a decidere cosa fare, come farlo e come valutare quello che sarà fatto prima di farlo (prima dell’azione)”. Questo processo avviene in due diverse modalità: l’estrapolazione (i fenomeni verranno influenzati nel futuro nello stesso modo del presente); la previsione (considera il cambiamento dei fattori che influenzano i fenomeni, lo spiega e lo prevede).
2. Implica una relazione di causalità tra l’azione intrapresa e i risultati previsti: ossia, riguarda la relazione tra le azioni proposte e gli obiettivi perseguiti.
3. Sottintende l’azione: un piano senza azione è inutile.
4. È un processo continuo e dinamico: per adattarsi continuamente alle situazioni (particolari).
5. È di natura multidisciplinare: tutte le fasi del processo di pianificazione sono influenzate dal contesto socio-politico, occorre saper identificare tutti i diversi attori per riconoscere i loro interessi.
La pianificazione viene talvolta interpretata come sinonimo di programmazione ma, al tempo stesso, è artificiale una distinzione tra le due. Infatti, la pianificazione ingloba la programmazione poiché quest’ultima è un suo prolungamento: il legame tra pianificazione è programmazione è logico, poiché assicura una certa coerenza dell’azione iniziata dalla prima (pianificazione) e quella della programmazione.
Secondo un approccio più meccanico, la pianificazione può limitarsi ad un preventivo ma è una concezione che poco si adatta alla pianificazione sanitaria. Essa è più pertinente per coloro che si occupano di architettura o ingegneria.
Secondo, poi, una prospettiva imprenditoriale, la pianificazione riguarderebbe i processi decisionali (e di gestione); secondo Nut,invece, anche se la pianificazione deve essere legata ai processi decisionali è preferibile darle un ruolo indipendente e autonomo nei confronti dei processi di gestione.
Definizioni:
“La pianificazione/la programmazione sanitaria fanno,quindi, riferimento ad un processo continuo di previsioni di risorse e di servizi richiesti per raggiungere determinati obiettivi, secondo un ordine di priorità stabilito, che permette di scegliere la o le soluzioni ottimali tra diverse alternative; questa scelta prende in considerazione il contesto dei vincoli, interni ed esterni, attualmente noti prevedibili nel futuro”. (Pineault)
“Un processo metodico consiste nel definire un problema con l’analisi, nell’individuare i bisogni e le domande non soddisfatte che costituiscono il problema, nel fissare scopi realistici e raggiungibili, nel determinare le priorità, nell’individuare le risorse necessarie per raggiungerli e nel progettare le azioni amministrative pensando alle diverse strategie di intervento possibili per risolvere il problema”. (Schaefer)
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Dettagli appunto:
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Autore:
Angela Tiano
[Visita la sua tesi: "Cittadinanza, politiche sociali e omosessualità: evoluzioni e prospettive"]
- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Scienze Politiche
- Corso: Sociologia
- Esame: Sociologia della salute e degli stili di vita
- Docente: T. Carradori
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