Napoleone e la campagna d’Italia
Il comando dell’armata d’Italia era stato assegnato dal Direttorio a Napoleone Bonaparte. Nel giro di un mese piegò il Regno di sardegna costringendo Vittorio Amedeo III a firmare l’Armistizio di Cherasco. Poi fece il suo ingresso a Milano dove creò una nuova municipalità. La mancata offensiva del generale Mureau, comandante delle truppe in Germania permise agli austriaci di trasferire forti contingenti di truppe in Italia e di lanciare contro Napoleone alcune spedizioni tra il 96 e il 97. Napoleone assesia Mantova, poi passa ai territori pontifici e Pio VI è costretto a firmare la pace di tolentino rinunciando a Bologna, Ferrara e la Romagna. Poi si spinge verso Vienna per via di Udine. A 200 km da vienna firma i preliminari per la pace con l’Austria: la Lombardia e il Belgio erano assegnati alla Francia, l’Austria aveva una parte del Veneto.
La campagna d’Italia rafforzò la posizione politica di Napoleone in Francia.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Filippo Amelotti
[Visita la sua tesi: "Il Canada e la politica internazionale di peacekeeping"]
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- Università: Università degli studi di Genova
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Storia moderna
- Docente: M. Bottaro Palumpo e R. Repetti
- Titolo del libro: Le vie della modernità
- Autore del libro: A. Musi
- Editore: Sansoni
- Anno pubblicazione: 2004
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