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Il sistema degli Stati italiani nel '400-'500


Alla fine del 400 ci sono 3 potenze: Spagna, Francia e impero ottomano. Hanno una politica espansionista e usano strumenti come guerre, matrimoni e alleanze diplomatiche per aumentare la propria potenza. (Francia: matrimonio tra Carlo VIII e Anna di Bretagna prepara l’annessione del ducato di Bretagna; Spagna: Ferdinando il Cattolico con Isabella di Castiglia e la reconquista; impero ottomano con la caduta di Costantinopoli)
Italia: con la PACE di LODI (1454) si definisce lo spazio politico. Si ha una politica di equilibrio tra le varie regioni. La morte di Lorenzo il Magnifico e papa Innocenzo (1492), l’espansionismo francese accelerarono la crisi di fine secolo.
Tre fasi della politica italiana tra metà 400 e metà 500
1. Dalla pace di Lodi alla discesa di Carlo VIII
2. La penisola durante le guerre d’Italia è totalmente dipendente dagli interessi di Francia e Spagna
3. Con la pace Cateau-Cambresis entra nei secoli bui dell’egemonia spagnola.

Nei primi decenni del 500 il predominio sull’Italia equivale al predominio in Europa; le poste in gioco sono 2: Milano e il Regno di Napoli. Quest’ultimo, conteso tra Francia e Spagna è importante per la posizione strategica nel mediterraneo e le risorse finanziarie del Mezzogiorno.
Milano e Napoli nel sistema degli stati italiani sono anche punti deboli non potendo contare né su una dinastia né su una signoria locale radicata da secoli né su una struttura politica e aristocratica e oligarchica. I punti forti nel sistema degli stati italiani ma non abbastanza per realizzare una supremazia sugli altri stati e non paragonabili con le altre potenze europee erano: il ducato di Savoia (fondamento la dinastia), lo stato della chiesa(fondato sul diritto divino); Firenze (grande tradizione politica cittadina), Venezia (unica struttura statale efficiente). Nessuno di questi stati poteva realizzare una supremazia riconosciuta e dotata di consenso. Permaneva quindi un divario tra l’Italia e le grandi potenze europee nella disponibilità di strumenti politici e militari. Era la politica dell’equilibrio l’unica linea che consentiva all’Italia di giocare un ruolo sulla scena europea. Strumento importante nella politica degli stati italiani erano le leghe, promosse quasi sempre da uno dei punti di riferimento più importanti per ogni azione politica nella penisola: Venezia e Stato della Chiesa.

Tratto da LE VIE DELLA MODERNITÀ di Filippo Amelotti
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