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Grandezza del collegio


La grandezza di un collegio elettorale è data dal numero dei candidati che devono essere eletti nel collegio stesso e non deve essere confusa con la dimensione geografica del collegio o con il numero di votanti inclusi. Le formule maggioritarie possono trovare l’applicazione sia in collegi uninominali che plurinominali. Le formule proporzionali e il voto unico non trasferibile richiedono obbligatoriamente dei collegi plurinominali che possono spaziare da piccoli distretti con due seggi in palio ad una unica grande circoscrizione comprendente l’intera nazione nella quale vengono eletti tutti i membri dell’assemblea parlamentare. L grandezza del collegio ha una grande influenza sul livello di proporzionalità e sul numero dei partiti.
La grandezza del collegio ha una grande importanza sotto due profili. In primo luogo influenza enormemente il funzionamento sia dei sistemi maggioritari che di quelli proporzionali sia pure in direzioni opposte: infatti l’aumento del numero dei seggi nei sistemi maggioritari implica un corrispettivo aumento della non proporzionalità e quindi dei vantaggi per i partiti più grandi mentre nei sistemi proporzionali dà origine ad una più elevata proporzionalità e quindi a condizioni maggiormente favorevoli a partiti piccoli.
Una seconda ragione dell’importanza della grandezza del collegio riguarda i sistemi proporzionali. A differenza dell’impatto osservabile nei sistemi plurality e majority questa variabile può determinare variazioni così evidenti all’interno di uno stesso sistema proporzionale, da avere effetti sul livello di proporzionalità persino maggiori rispetto alla adozione di una diversa formula elettorale.

Tratto da LE DEMOCRAZIE CONTEMPORANEE di Filippo Amelotti
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