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La path-goal theory



Questo modello si basa sugli aspetti motivazionali individuali nei gruppi ed è stato dapprima delineato da EVANS, poi sviluppato da House ed infine, messo a punto da HOUSE&MITCHELL.
Evans aveva osservato che i leader possono influenzare la prestazione e la soddisfazione dei subordinati incentivando la loro motivazione, aiutandoli ad identificare un determinato percorso per raggiungere gli obiettivi del gruppo.
HOUSE&MITCHELL hanno ampliato questa prospettiva analizzando i comportamenti del leader per incrementare la motivazione dei subordinati, includendo dei fattori contingenti, quali:
Le caratteristiche dei subordinati nei termini di disponibilità ad essere guidati, fiducia in se, bisogni individuali, per cui il locus of control è interno o esterno;
I fattori del contesto in cui sono compresi il tipo di compito e di gruppo.
Nella path-goal theory ci sono due assunti di base:
1. il comportamento del leader sarà accettabile per i sottoposti se lo considerano idoneo a soddisfare i loro bisogni immediatamente o nel futuro;
2. Il comportamento del leader risulta motivante quando è in grado di far comprendere che la soddisfazione dei loro bisogni va di pari passo con il raggiungimento dell’efficacia produttiva. Il leader offre guida e supporto e utilizza le ricompense come mezzi per rendere più facile il cammino.
Per assumere una funzione motivante e di guida, i leader possono adottare 4 forme di leadership in rapporto a queste caratteristiche situazionali:
1) Leadership strumentale: definita anche come dare origine ad una struttura; stile orientato al compito, in cui il leader pianifica il lavoro e controlla. Funziona quando il compito è poco strutturato o molto complesso;
2) Leadership supportiva: detta anche "considerazione", orientata a creare un clima sereno e a considerare i bisogni dei membri. Funziona quando il compito è noioso, poco strutturato;
3) Leadership orientata ai risultati: il leader ha elevate aspettative nei membri e cerca di incentivarli di continuo. Funziona quando i subordinati sono molto orientati alla realizzazione personale ma può motivare anche coloro che hanno poca fiducia in se un tè,
4) Leadership partecipativa: orientata alle relazioni. Il leader mette in comune coi collaboratori le informazioni, li interpella e li ascolta. Funziona con collaboratori con locus of control interno, che si percepiscono come responsabili dei propri successi e che hanno fiducia nei processi di partecipazione.
Lo stesso leader in base alle caratteristiche della situazione potrà assumere volta per volta questi quattro stili di leadership.

Tratto da PSICOLOGIA SOCIALE di Manuela Floris
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