L'approccio situazionista
Quest'approccio nasce per superare il limite dell'approccio dei tratti, interessandosi di quali siano i tratti e le caratteristiche che la situazione richiede ad un leader.
L'assunto di base è che il leader deve ricoprire funzioni diverse in situazioni che prevedono compiti diversi. Il focus dell’attenzione si sposta quindi sulle circostanze ambientali, sulle situazioni in cui si svolge il processo di leadership.
HEMPHILL afferma che non esistono leader in assoluto, in quanto una leadership di successo richiede di far fronte alle esigenze che il tipo di gruppo da condurre richiede; afferma che il compito del gruppo è un elemento importante che produce aspettative nei confronti della leadership, ma vi sono anche altri fattori che riguardano la storia passata del gruppo e il clima affettivo. Oltre alla natura del compito, altri tipi di fattori situazionali sono il tipo di relazioni interne al gruppo (competitive o cooperative), l’ampiezza del gruppo.
La leadership può subire l’effetto delle stadio di sviluppo in cui il gruppo si trova ad es. si può ipotizzare che le richieste situazionali nei confronti della leadership saranno diverse nello stadio di storming, quando i rapporti interni sono di tipo conflittuale e competitivo, e nello stadio di performing, dove i membri lavorano insieme per raggiungere gli scopi comuni.
Oltre a fattori situazionali interni al gruppo, ci sono gli aspetti del contesto esterno, che contribuiscono a definire in maniera diversa la situazione, come un periodo di crescita o di depressione economica, o un ambiente sociale stabile o instabile.
L'approccio situazionista ha avuto il merito di superare l'approccio dei tratti, ed indicare che ci sono altri elementi che riguardano la situazione particolare in cui si svolge un processo di leadership che possono influenzarla.
Ci sono però alcuni elementi critici:
L’enfasi sulla nozione di situazione ha comunque portato a trascurare l’influenza delle qualità del leader, resta però incomprensibile per quale motivo in una data situazione una persona e non un’altra diventa leader.
Questo modello inoltre non spiega come si svolgono le relazioni leader-membri nel corso del tempo, non riesce dunque a spiegare il perché del sorgere, del mantenersi e del decadere di una leadership.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Manuela Floris
[Visita la sua tesi: "La colpa e il ragionamento emozionale"]
- Università: Università degli Studi di Cagliari
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Titolo del libro: Psicologia sociale
- Autore del libro: Palmonari, Cavazza, Rubini
- Editore: Il Mulino
- Anno pubblicazione: 2002
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