Il conflitto all'interno dei gruppi
Gran parte dei conflitti intragruppo possono essere letti nell’ottica delle influenze maggioritarie e minoritarie. E’ probabile che le opinioni dei vari membri non siano sempre allineate come è possibile che ci sia una scarsità di risorse che non possono essere equamente distribuite tra i membri, il che genera facilmente competizione.
Il conflitto può avere conseguenze sia per i singoli che per l’intero gruppo, quali ostilità interpersonali, prestazioni deficitarie o disintegrazione del gruppo, ma può avere anche conseguenze positive, come l’incremento della creatività nella soluzione dei problemi. Ci sono dunque costi e benefici nel conflitto di gruppo (esperimento di Whyte sul gruppo della via Norton: la causa del conflitto sono i rapporti che vengono instaurati con un circolo di ragazze).
Una delle caratteristiche dei gruppi rispetto agli aggregati di persone è L’INTERDIPENDENZA che i membri hanno tra loro (Lewin: interdipendenza del compito e del destino).
Kelley&altri sostengono che il gruppo sia interdipendente riguardo alle INFORMAZIONI (pensieri) e ai RISULTATI (risorse materiali) e che entrambi questi due tipi di interdipendenza possono produrre conflitti. Quelli relativi all’interdipendenza delle informazioni si attivano con la comparsa di opinioni divergenti fra i membri su questioni importanti per il gruppo e si esprimono con discussioni accese. Possono nascere da motivazioni competitive, quando i membri vogliono vincere, o cooperative, quando nella percezione di uno o + membri si ritiene che la propria posizione possa apportare miglioramenti nel benessere del gruppo.
I conflitti relativi all’interdipendenza dei risultati si attivano quando si produce una relativa incompatibilità tra gli scopi e gli interessi dei vari membri -> interdipendenza negativa.
Nella dinamica dei gruppi il conflitto viene considerato da un lato come una minaccia al raggiungimento degli obiettivi e dall'altro come una minaccia alla coesione, all'armonia del gruppo, che può portare al centraggio su interessi individuali piuttosto che collettivi. Non è raro, per questo motivo, che si scelga di evitare le situazioni conflittuali, anche se questo non sempre produce gli effetti sperati, in quanto il continuo appiattimento delle posizioni può portare a un "collasso" del gruppo.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Manuela Floris
[Visita la sua tesi: "La colpa e il ragionamento emozionale"]
- Università: Università degli Studi di Cagliari
- Facoltà: Scienze della Formazione
- Titolo del libro: Psicologia sociale
- Autore del libro: Palmonari, Cavazza, Rubini
- Editore: Il Mulino
- Anno pubblicazione: 2002
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