Il riassunto del libro sulla festa della porchetta ne riporta i punti principali, in particolare l'interessante ipotesi di derivazione dell'evento dal mito greco dei maiali di Eubuleo. In relazione ad esso, viene spiegato il significato antropologico della festa ed esplicitata la sua funzione di celebrazione rituale antichissima.
Alle origini della festa bolognese della porchetta
di Selma Aslaoui
Il riassunto del libro sulla festa della porchetta ne riporta i punti principali, in
particolare l'interessante ipotesi di derivazione dell'evento dal mito greco dei
maiali di Eubuleo. In relazione ad esso, viene spiegato il significato
antropologico della festa ed esplicitata la sua funzione di celebrazione rituale
antichissima.
Università: Università degli Studi di Padova
Facoltà: Scienze della Formazione
Docente: Maria Cristina Citroni
Titolo del libro: Alle origini della festa bologense della porchetta
Autore del libro: L. Bianconi - a cura di M. citroni
Editore: Clueb
Anno pubblicazione: 20051. Significato della Festa della Porchetta
Per cogliere il significato interno della festa della porchetta bolognese bisogna analizzare l’ambito storico
culturale e gli elementi più simbolici per individuarne il livello più arcaico di significato.
Mediante il ricorso all’analisi simbolico- antropologica si è potuto cogliere un senso della festa che la
riscatta dalla lettura superficiale e sminuente che ne è stata data negli ultimi due secoli.
La festa della porchetta ha un immediato sapore arcaico : carne, brodo e grasso si mescolano con risate,
violenze, corse e urla => cibo e violenza, Vita e morte insieme.
La festa sembra la rappresentazione rituale dell’ambiguità della vita e dell’ambivalenza della morte a livello
simbolico.
Questa festa sottolinea un metaforico gioco di riflesso tra vita e morte manifestato sotto forma di rito, cioè di
“simbolo agito”.
La porchetta è anche una vittima sacrificale, il pasto collettivo è una sorta di caccia in cui si uccide e divora
una vittima capro espiatorio.
Nella ritualità profana e folklorico- religiosa la capacità di sintesi simbolica degli antenati ha saputo
raggiungere un equilibrio tra gli opposti, tra sacro e profano, tra contemplazione e profanazione, tra vita e
morte.
È stata straordinaria la capacità dell’uomo di creare i simboli, già dal paleolitico l’uomo intuisce queste
essenze simboliche della realtà fisica e psichica e questi vengono rimandati continuamente come in un gioco
di specchio tra il sole e l’acqua. L’uomo ha intuito la specularità fisica e simbolica tra microcosmo terrestre
e macrocosmo celeste con il ritmico ritorno delle stagioni, l’eterno ritorno della vita sulla terra dopo la morte
invernale. Gli opposti si rivelano simbolicamente e circolarmente contigui.
In particolari periodi dell’anno la contiguità tra gli opposti revoca una sorta di caos, ma si invoca ,dopo
questa sorta di “irruzione dell’inconscio” dato dal rimescolamento simbolico della ritualità festiva, il ritorno
alla distinzione e alla separazione dell’epoca medievale.
Selma Aslaoui Sezione Appunti
Alle origini della festa bolognese della porchetta 2. Cultura, religione e riti ciclici
Le forme di religiosità più antiche tendevano a leggere alcuni fenomeni della natura che si presentavano con
regolarità come momenti di contatto con il sacro per cui il loro sopraggiungere veniva accompagnato dai
RITI CICLICI : il susseguirsi di fasi lunari, il cambiamento delle stagioni o l’arrivo delle piogge che erano
considerati manifestazioni di un ordine cosmico trascendente, come messaggi divini che indicavano come
regolare la vita e le attività quotidiane. Questi riti venivano definiti “tempo sacro” con cui si tendeva a
realizzare una concordanza armonica tra il mondo umano e il trascendente.
RITO : parola di origine indoeuropea significa “ l’ordine immanente del cosmo a cui le azioni umane
devono conformarsi”.
I riti ciclici furono di fondamentale importanza per le culture a trasmissione orale caratterizzate da un
economia dipendente dalle fasi della natura. Sulla base della ciclicità naturale e dei riti venivano
organizzate tutte le attività agricole come l’aratura, la mietitura, la raccolta dei frutti o la caccia.
Quindi il rito è connesso con tutti gli elementi di una CULTURA intesa come un sistema di conoscenze,
saperi e pratiche.
Molte feste religiose vengono considerate eredità di questi antichi riti.
Ciò che distingue il rito dalla normale azione quotidiana è la presenza di SIMBOLI nel rito : ogni gesto
compiuto non ha valore per ciò che realmente produce ma per ciò che rappresenta. Nelle feste tradizionali
ci sono gesti, oggetti e usanze caratteristici non solo come fenomeni folklorici ma come elementi di un
linguaggio simbolico attraverso cui una cultura esprimeva se stessa e la propria visione del mondo.
La festa della porchetta venne celebrata per più di 500 anni e che aveva come protagonista principale la
porchetta. Per tradizione a Bologna ogni anno il 24 agosto dalla Renghiera per Anziani i nobili gettavano al
popolo sottostante una grossa porchetta arrostita.
Si è sempre pensato che questa festa fosse nata nel 1249 in memoria dell’entrata a Bologna di re Enzo,
figlio di Federico II. Gli studi su questa festa è sempre caduta su re Enzo o sugli aspetti teatrali della
celebrazione a volte definita “opera d’arte”, palcoscenico in cui tutti, nobili e popolo, erano attori e spettatori
allo stesso tempo.
Questa festa può avere le sue radici in antichi rituali pagani legati al cambio di stagione, questi riti sono
confluiti nella tradizione relativa alla festa di San Bartolomeo.
Selma Aslaoui Sezione Appunti
Alle origini della festa bolognese della porchetta