L'avanzata del socialismo tra le due guerre
Tra la fine del 1918 e l’estate del 1920 il movimento europeo fu protagonista di un’impetuosa avanzata politica. I partiti socialisti registrarono quasi ovunque notevoli incrementi elettorali. I lavoratori organizzati dai sindacati diedero vita a un’imponente ondata di agitazioni che consentì agli operai di ottenere fra l’altro la riduzione dell’orario di lavoro a otto ore giornaliere a parità di salario. Ovunque si formarono spontaneamente consigli operai che scavalcavano le organizzazioni tradizionali dei lavoratori sull’esempio dei soviet russi. L’ondata rossa del ‘19-20 si manifestò nei singoli paesi in forme e con intensità diverse: nelle due maggiori potenze vincitrici, Francia e Gran Bretagna, le classi dirigenti riuscirono a contenere senza eccessive difficoltà la pressione del movimento operaio; Germania, Austria e Ungheria furono invece teatro di veri e propri tentativi rivoluzionari, ma questi tentativi furono rapidamente stroncati. Nel ’19 con la costituzione dell’Internazionale comunista la scissione del movimento operaio avrebbe contribuito ad aprire il varco alla controffensiva conservatrice.
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Autore:
Marco Cappuccini
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- Facoltà: Scienze della Comunicazione
- Esame: Storia contemporanea
- Docente: Adriana Roccucci
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