Il Concetto di “Meraviglioso”
La libertà teatrale rispetto a quella filmica sta nel poter improvvisare e collegare cose distanti. Lo stesso vale per il “meraviglioso” che va sperimentato sul palcoscenico davanti ad un pubblico. Il luogo ideale per Marinetti è il teatro di varietà. Nel manifesto “il teatro di varietà” Marinetti elenca 14 elementi di cui si compone il meraviglioso (la gamma del riso, caricature possenti, abissi di ridicolo, ironie…).
Marinetti concepisce il meraviglioso non in termini di un immaginario meraviglioso, di un universo dove realtà e sogno si fondono, dove il fantastico finisce con l’essere reale; bensì un meccanismo inventivo che funge da tecnica teatrale, provocatoria e scioccante.
Rimangono estranee al principio marinettiano le dimensioni dell’onirico, del fantastico e del bello.
Significa provocazione e improvvisazione.
Meraviglioso futurista
Uno dei primi sovietici ad ispirarsi alle idee di Marinetti è stato Iuri Annenkov, definisce l’opera d’arte come movimento organizzato artisticamente.
Altri sperimentatori della scena sovietica che riconoscono il manifesto di Marinetti come modello sono Kozincev e Trauberg. Per quanto riguarda Eisenstein entra in contatto con la pratica delle idee marinettiane. Produceva sulla scena un “montaggio di sorprese”.
Il “meraviglioso futurista” consiste in una miscellanea di assurdità con le quali Marinetti vuole suscitare ilarità ma anche cagionare un'igiene psicologica antirazionale, per questo obiettivo di provocare uno choc negli spettatori il concetto marinettiano si avvicina al principio del montaggio delle attrazioni eisensteiniano.
Il concetto di meraviglioso rappresenta uno spettacolo di varietà in miniatura, le assurdità si accumulano senza finalità narrativa. Il meraviglioso presenta la stessa struttura analogica del teatro di varietà. Ogni gag va concepita come un immagine flash. L’unica logica risulta essere l’illogicità. Eisenstein concepisce il montaggio delle attrazioni in termini costruttivi. Il meraviglioso è il metodo basilare del teatro del varietà.
Marinetti invita a correlare il “meraviglioso futurista” all’avvento del cinematografo. Anche questo è prodotto dal meccanismo moderno. Fin dalle origini è stato accolto come mezzo adatto per generare visioni stupefacenti. Il cinema primitivo concedeva agli esibitori una libertà nell’improvvisare. Si pensi alle prime comiche determinate da ritmicità e un senso dell’assurdo.
Peculiarità nel genere burlesco è la ritmicità di MELIES come in “sorcellerie culinaire” dove una cucina si riempie di piccoli diavoli che saltano e si agitano. Questi acrobati non hanno valenza narrativa ma servono per un crescendo ritmico.
L’opera di Melies può essere letta in termini di “meraviglioso futurista” non solo per il movimento ma anche per la “truccalità”. Al fine di dimostrare nuovi trucchi, Melies inventa un mondo fantastico, divertente, libero da ogni legge fisica. Gli effetti comici sono al servizio del meraviglioso.
La fantasia meravigliosa è per Melies fine a se stessa in quanto gli permette di mettere in vetrina nuovi trucchi. Tale tecnica adoperata fin dall’inizio della sua carriera porta ad una concatenazione di trucchi. Poiché il cinema di Melies è individuato come primo esempio del cinema fantastico-fiabesco-fantascientifico, si è propensi a collegare il concetto di meraviglioso a tale tendenza. Il meraviglioso si manifesta come principio regolatore di ogni narrazione.
Anche D’annunzio confessa il suo fascino per nuova invenzione, per il poeta il meraviglioso non è solo uno strumento di truccalità. L’essenza del cinematografo consiste nell’estetica del movimento.
Il “meraviglioso” filmico può manifestarsi a livello del film o a livello della concatenazione. I filmati possono integrarsi in pezzi teatrali dando vita ad uno spettacolo ibrido. L’idea di sfruttare il cinematografo come attrazione teatrale fu integrata da Marinetti nella versione rielaborata de “il teatro di varietà”.
Fregoli fu tra i primi a proiettare immagini filmiche al teatro di varietà. Prima proiettava solo delle immagini dei fratelli lumiere poi incominciò a registrare i propri numeri. Metteva il cinema al servizio della scena e del proprio mestiere. Ebbe l’idea di provvedere le immagini filmiche di una vera e propria colonna sonora. A distanza di quasi trent’anni Pirandello sperimenterà negli anni 30 un effetto analogo in “questa sera si recita a soggetto” decidendo di offrire allo spettatore di teatro qualche immagine filmica.
Nel 1930 si è in periodo di sonorizzazione; è notevole che Pirandello opti per la combinazione del cinematografo e del grammofono, ciò attribuisce allo spettacolo una dimensione di avanguardia.
Nel contesto della rivoluzione teatrale sovietica, l’uso del cinematografo sembra una costante. Nella messinscena de “il matrimonio” Kozincev e Trauberg applicarono l’interazione tra la scena e lo schermo.
Eisenstein girò per la messinscena de “il saggio” qualche scena cinematografica che costituisce la sua prima realizzazione per lo schermo.
Il ruolo del teatro di varietà è stato determinante nella trasmissione del cinema delle attrazioni: è sulla scena d’avanguardia che si rivaluta il cinema come numero d’attrazione e si costruisce un ponte tra le origini del cinematografo e la pratica del cinema sperimentale. Nato come attrazione il cinematografo si inserisce a cavallo dei secolo, dove viene integrato nei programmi prima come numero occasionale poi come fisso.
L’apogeo del varietà va situato negli anni dieci. In questo momento storico durante la grande guerra, il cinematografo è sostituito dal cinema “tout court”.
Il cinema istituzionalistico significava la fine del teatro di varietà.
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Dettagli appunto:
- Autore: Anna Carla Russo
- Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli
- Facoltà: Scienze della Comunicazione
- Esame: Storia Teoria e Analisi del Film
- Titolo del libro: Marinetti e il cinema, tra attrazione e sperimentazione
- Autore del libro: Strauven Wanda
- Editore: Campanotto
- Anno pubblicazione: 2006
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