"The classical Hollywood cinema": pura narrazione. Risposta di Altman
"The classical Hollywood cinema" pubblicato nel 1985 ebbe un forte impatto, nonostante ciò non tiene conto dei cambiamenti, variazioni e differenze. Il film classico divenne così racchiuso che la possibilità di una alternativa radicale sembrava giacere soltanto in una organizzazione di elementi filmici in modo non dominato dalla narrativa finché la lunga parte sincronica dela storia del cinema scelse necessariamente di avere a che fare con un enfasi sull’elemento della stabilità. Nella teoria di Bordwell lo stile è subordinato alla narrativa, Bordwell minimizza fortemente il processo di visione dato che lo considera mera comprensione della trama. Allo spettatore del film classico è chiesto soltanto di capire la relazione tra storia e trama. Bordwell infatti nega che il processo di interpretazione accada durante l’attività di visione. Infine da rigidi limiti alla nozione di stile. La teoria dello stile di Bordwell non tiene conto del fatto che i dispositivi tecnici e i sistemi formali non significano nulla al di fuori del loro contesto. Bordwell sembra rimarcare la sua adesione ai risultati sottostimati dell’arte Hollywoodiana.
Mentre TCHC era ammirato per l’impressionante quantità di dati e informazioni e per il suo sottolineare il film tipico, la cui storia era sempre legata a uno stato marginale, fu altresì criticato per la sua rigidità e per l’eccessiva semplificazione dei concetti di spettatore e cinema Hollywoodiano. Ci furono molti e importanti cambiamenti alla fine degli anni 80 per quanto riguarda la critica. Da un lato sembrava necessario preservare gli importanti risultati della critica ideologica, i cui studi sul femminismo e il genere erano i più importanti. Dall’altra era altrettanto importante valutare il modello alternativo di Bordwell. Uno necessitava di ponderare l’investigazione teoretica e storica anche in relazione con la storia del cinema e altre forme popolari di intrattenimento. E’ in questo contesto che il melodramma e il melodrammatico hanno continuato a giocare un ruolo fondamentale nel cinema Hollywoodiano.
Una delle più forti critiche a Bordwell è fatta da Rick Altman. Altman si oppone vigorosamente a qualunque forte approccio teoretico a Hollywood e dimostra che molti paradigmi del cinema classico si sono basati su assunzioni sbagliate. In particolare Altman si rammarica che gli studiosi hanno maggiormente interpretato il cinema in relazione alla letteratura più che alla tradizione teatrale, in particolare il melodramma popolare. La critica di Altman è piuttosto radicale. Per lui i testi letterari non sono fatti per diventare un modello per l’interpretazione filmica quanto può esserlo il melodramma. L’idea che il cinema classico miri a controllare e contenere il caos in una forma armonica non è accettabile. Il cinema classico è un sistema dinamico e multilivello, dove narrativa e spettacolo coesistono: mentre la narrativa attiva un esperienza cognitiva simile a quella del linguaggio verbale (Bodwell), lo spettacolo inscrive una esperienza visuale e sensoriale. Ovviamente i differenti autori, generi e film articolano i due livelli in modi differenti. Due interpretazioni del melodramma. Nella teoria del PT lo stile eccessivo del melodramma da uno stato riflessivo, e il melodramma familiare assegna uno stato moderno: i progressive films costituiscono una sorta di cinema al contrario all’interno del cinema Hollywoodiano, fin oa scardinare l’identificazione e permettere agli spettatori di sperimentare un consapevole processo di visione. Al contrario lo spectacular melodramatic thrill teorizzato da Altman è visto i termini quasi opposti, è un’esperienza sensoriale ed emozionale che si oppone ai processi cognitivi attivati dal livello narrativo.
Continua a leggere:
- Successivo: Cinema classico e melodrammatico. Approccio critico
- Precedente: Critica dei film in USA anni '80. Ideological criticism e gender analysis
Dettagli appunto:
-
Autore:
Laura Righi
[Visita la sua tesi: "La campagna pubblicitaria per l'audiovisivo, un'indagine sul ruolo del trailer e del marketing non convenzionale nella promozione cinematografica"]
[Visita la sua tesi: "La complessa psicologia e l'istrionismo dell'Amleto di Laurence Olivier"]
- Università: Università degli Studi di Bologna
- Facoltà: Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo
- Corso: Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo
- Esame: Dinamiche dei processi intertestuali e intermediali
- Docente: Leonardo Quaresima
- Titolo del libro: Lo stile cinematografico
- Autore del libro: E. Biasin, G. Bursi e L. Quaresima
- Editore: Forum
- Anno pubblicazione: 2007
Altri appunti correlati:
- Codici e formato della serie tv
- Letteratura e Cultura dell'Italia Contemporanea
- Introduzione all'antropologia della parentela
- Corporate Governance nelle aziende mediatiche
- Dizionario di psicologia dello sviluppo
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Il genere contaminato: il Noir secondo Joel e Ethan Coen
- Così lontani, così vicini. La post-televisione nell'era dei social media: teorie, scenari, pubblici
- La mercificazione della donna: analisi del testo pubblicitario
- Analisi dei nuovi linguaggi femminili nella serie televisiva "Sex and the City"
- Il fenomeno LOST: analisi di una parabola televisiva
Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.