Strutturalismo in antropologia: Levi-Strauss
Il fondatore dello strutturalismo è Claude Levi-Strauss (1908 - ). È uno degli intellettuali più importanti del panorama culturale europeo del nostro tempo. Ha pubblicato diverse opere fondamentali tra le quali: “Le strutture elementari della parentela”.
Levi-Strauss compie una serie di viaggi nell’Amazzonia centrale, in cui incontra e studia gli indiani nambikwara, caduceo e bororo. Di lì nascono i suoi interessi per la parentela.
Gli interrogativi fondamentali che hanno animato la sua riflessione sono: quali sono le strutture di pensiero che danno ordine al mondo? (egli si convince che vi sono delle strutture comuni a tutto il genere umano sebbene siano riempite di contenuti diversi). In che modo l’uomo riesce a controllare il caos? (l’esperienza del mondo è sempre un’esperienza caotica, di una realtà eterogenea e disordinata e l’uomo ha bisogno di ordinare questa esperienza per vivere socialmente. Il linguaggio è il primo modo per dare ordine al mondo).
La nostra mente ordina le esperienze diverse e caotiche che facciamo cercando di strutturarle in modo logico, attraverso configurazioni binarie, cioè delle coppie a 2 termini: destra/sinistra, sole/luna, maschio/femmina, vita/morte, virtù/peccato, bene/male, ecc.
A seconda della società, certe opposizioni binarie possono essere più rilevanti di altre.
Sono tutte opposizioni che permettono di ordinare il reale.
Queste configurazioni dipendono dalle strutture profonde della mente che sono inconsce e universali.
Compito dell’antropologo è rendere evidenti queste strutture.
La sola differenza tra le classificazioni occidentali e quelle selvagge risiede negli strumenti di osservazione di cui gli esseri umani si servono e, conseguentemente, nel tipo di immagini del mondo che costruiscono.
Secondo Levi-Strauss l’occidentale è come un “ingegnere”: utilizza strumenti sofisticati, che gli consentono di produrre un numero infinito di immagini del mondo. Ciò che viene abbandonato diventa “storia”.
Il pensiero selvaggio, invece, funziona un po’ secondo la modalità del bricolage. Il selvaggio fa affidamento su di un limitato inventario di attrezzi e costruisce un numero finito di immagini e modelli. I selvaggi riciclano le immagini esistenti; non si lasciano nulla alle spalle e di conseguenza “non hanno storia”.
Sia l’ingegnere che il bricoleur utilizzano procedimenti logici. Il selvaggio non è irrazionale o ignorante.
Uno dei maggiori contributi che Levi-Strauss ha dato per la riflessione antropologica, risiede nello studio del mito e del pensiero umano. Ugualmente importanti sono state le sue analisi della parentela (teoria dell’alleanza matrimoniale).
Contributi dello strutturalismo:
Il mettere in evidenza che le strutture della mente si basano su opposizioni binarie
Queste strutture sono importanti per capire come le persone vedono il mondo
Tutte le forme di pensiero sono logiche e questo autorizza anche un confronto.
Problemi dello strutturalismo:
Tra le principali critiche rivolte a Levi-Stauss vi è stata quella di avere un approccio poco empirico (i suoi contenuti hanno un elevato livello di astrazione e sono lontani dalla ricerca sul campo che caratterizza la disciplina).
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Dettagli appunto:
- Autore: Anna Bosetti
- Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
- Facoltà: Scienze dell'Educazione
- Corso: Scienze dell’Educazione
- Esame: Antropologia Culturale
- Docente: Claudia Mattalucci
- Titolo del libro: Elementi di antropologia culturale
- Autore del libro: Ugo Fabietti
- Editore: Mondadori università
- Anno pubblicazione: 2010
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