Neurolettici atipici e funzionalità recettoriale
Il primo dei neurolettici atipici è la clozapina. Inizialmente ritirato dal commercio per i gravi casi di agranulocitosi che determina in un ristretto numero dei pazienti in trattamento con questo farmaco, è stato successivamente reso di nuovo disponibile in un protocollo terapeutico molto restrittivo che comprende l’obbligatoria esecuzione di esami ematochimici ad intervalli seriali predefiniti. La clozapina interviene su un numero di popolazioni recettoriali ancora più vasto di quello dei neurolettici tradizionali. Essa si caratterizza per: una bassa affinità per i recettori D2, un’elevata affinità per i recettori D4, un’azione da antagonista serotoninergico sui recettori 5HT-2, un’azione da antagonista noradrenergico. Sarebbero necessari dosaggi di clozapina 20 volte superiori a quelli terapeutici per avere un’occupazione da parte di questa sostanza dei recettori D2 proporzionale a quella dei pazienti trattati con successo con i neurolettici tipici. La clozapina esprime la sua azione terapeutica quando solo il 20-45% dei recettori D2 è bloccato.
Questo è uno dei motivi per cui gli effetti extrapiramidali prodotti dalla clozapina sono rari. Gli effetti extrapiramidali iniziano a manifestarsi quando il circa 90% dei recettori D2 è bloccato.
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Dettagli appunto:
- Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
- Facoltà: Psicologia
- Titolo del libro: Terapia ragionata della schizofrenia
- Autore del libro: Cantelmi T, De Santis A, Scione G
- Editore: Scione Ed.
- Anno pubblicazione: 1998
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