Trattamento cognitivo-comportamentale dell’insonnia primaria
Un insieme di fattori cognitivi e comportamentali svolge un ruolo fondamentale nel mantenere nel tempo il disturbo del sonno. Vi è un’insieme di distorsioni cognitive che includono: concezioni erronee sul bisogno di sonno e sugli effetti della sua perdita, attribuzioni erronee sulle cause dell’insonnia, tendenza ad amplificare le conseguenze del dormire poco e male, credenze disfunzionali sui comportamenti che promuovono il sonno, scarsa percezione di autoefficacia riguardo al proprio sonno. Le distorsioni cognitive, a loro volta, originano e mantengono comportamento disfunzionali per il sonno.
Fino agli anni ‘70 il trattamento dell’insonnia comprendeva solo tecniche di rilassamento (ipnosi, training autogeno). Attualmente è arricchito con tecniche quali:
- controllo degli stimoli: mira a correggere i condizionamenti temporali (orari del ciclo sonno-veglia) e ambientali (stanza da letto) disfunzionali per il sonno;
- restrizione del sonno: ha lo scopo di ripristinare una fisiologica (omeostatica) propensione al sonno;
- igiene del sonno: ha lo scopo di controllare gli stili di vita e i fattori ambientali sfavorevoli al sonno;
- intervento cognitivo e strategie cognitive: mirano, rispettivamente, a ridefinire le credenze disfunzionali e a diminuire l’arousal cognitivo e somatico caratteristici delle IP.
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