Skip to content

Fini dell’organizzazione e moventi personali


Quando il fine comune viene perseguito tramite l’organizzazione formale, esso diventa il fine dell’organizzazione.
Dalla distinzione tra fini organizzativi e moventi individuali consegue che non ci si può limitare a perseguire soltanto i fini impersonali dell’organizzazione, ma che vanno tenuti presenti anche i moventi dei singoli membri. Il problema è riuscire a mobilitare un insieme di individui per un fine che non è il loro e di offrire al contempo a tali individui, incentivi sufficienti a soddisfare la loro motivazione personale a partecipare.
La distinzione comporta che ogni partecipante sia dotato di una duplice personalità: una organizzativa rilevante per l’analisi del funzionamento organizzativo (riguarda le prestazioni) e una personalità individuale, utile ad analizzare i moventi del soggetto.
La personalità individuale può essere profondamente diversa da quella organizzativa (ex: militari di leva ma pacifisti).

Tratto da STORIA DEL PENSIERO ORGANIZZATIVO di Priscilla Cavalieri
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.