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I boicottaggi e la difesa dei consumatori


Si evidenziano punti in comune a Nike, Esso, Procter e Gamble e Danone.
• I boicottaggi sono stati avviati per ragioni diverse dai prodotti o dalla difesa dei consumatori
• Hanno trovato intermediari nel mondo dei media e della politica
• L’ampiezza è proporzionale all’emozione suscitata. Quando un gran numero di consumatori si sentiva coinvolto, essi hanno ottenuto un impatto non trascurabile sulle vendite
• I boicottaggi sono stati presi sul serio dalle aziende che hanno cercato di tutelarsi sia su un  piano giuridico, sia su un piano di intesa sociale. Attualmente le aziende , pur contestando il boicottaggio non si oppongono più tenacemente alle associazioni dei consumatori, dimostrando presa di coscienza e una loro responsabilità collettiva.

l consumatore è lasciato fuori da questa opera di boicottaggio. I consumatori in piena conoscenza di causa, spesso, si lasciano strumentalizzare da movimenti politici e sociali, non pensando ad un loro vantaggio in termini di miglioramento della qualità del prodotto e del prezzo.
I consumatori hanno sempre più coscienza del loro potere e lo applicano non per azioni di difesa del consumo, ma per altri scopi. (Marc Drillech – 1999 pubblica un’opera sull’argomento). Per esempio attaccano Danone (spinti dal boicottaggio degli operai di due fabbriche di biscotti che dovevano essere chiuse) concentrandosi sui prodotti freschi, non sulla produzione di biscotti., pur sapendo che è una società retta sia sul campo della politica sociale, sia su quello della comunicazione o della qualità dei prodotti. I limiti di tali azioni ci offrono l’occasione di dare due avvertimenti: c’è il rischio di confisca di questo nuovo potere a profitto di interessi privati, il secondo è un rimpianto in quanto il boicottaggio dovrebbe servire a tutelare i consumatori in quanto gruppo a se stante e non facente parte dei “cittadini del mondo”.
E’ un progresso il fatto che le aziende accettino di assumere le loro responsabilità globali, rendendosi, però, conto che devono curare i prodotti o i servizi che essi propongono. I consumatori devono apprezzarle o sanzionarle su ciò che esse fanno.

Tratto da PROLOGO. LE MARCHE COME FATTORI DI PROGRESSO di Priscilla Cavalieri
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