Verso un consumatore responsabile
Vi sono altre vie, come aderire o dare il proprio sostegno a organismi di nuovo tipo, il cui obiettivo consiste nell’aiutare i consumatori a comportarsi come acquirenti responsabili. Il movimento è iniziato dagli stati Uniti dove, da 10 anni, viene pubblicata una guida dal nome esplicito Shopping for a Better World. In Francia l’Osservatorio di etica, nato nel 1993, ha lo scopo di promuovere l’etica individuale, civile e professionale che giudica le aziende e le marche secondo sette principali criteri:
• La strategia è chiaramente definita?
• I dipendenti: la dimensione sociale è definita?
• L’ecolologia esiste una carta dell’ambiente?
• Il commerciale: l’azienda può garantire il rintracciamento dei suoi prodotti a rischio?
• La trasparenza: i clienti dispongono di informazioni chiare e precise?
• L’umanitario: l’azienda si preoccupa delle condizioni di lavoro dei suoi fornitori e sub-fornitori?
Il ricreano, quindi, un nuovo sistema più efficace e congeniale per loro, per imporre ai produttori e ai gestori delle marche ciò che essi augurano: prodotti qualitativamente più validi. Le aziende sono, a loro volta, più attente, pronte a partecipare e a migliorare le loro procedure e i loro comportamenti. Gli organismi come Public Citizen o Push si attivano per modificare la società nel suo insieme.
• Da un lato, gli attivisti sostengono che globalizzazione è origine tutti mali: americanizzazione del mondo, crescente disparità ricchezza, disuguaglianze, ingiustizie, sfruttamento lavoro mecenate e la cittadinanza: quali sono gli impegni aziendali?
I consumatori pvs --> conseguenze dovute a capitalismo estremo.
Dall’altro lato, i liberalisti economici sostengono che bisogna eliminare barriere protezionistiche , interventi statali che impediscono libera circolazione.
Per loro, la mondializzazione è la madre di tutti progressi: crescita, sviluppo, espansione tecnologica, diminuzione povertà.
La globalizzazione è un fenomeno che ha la stessa natura dello sviluppo delle marche: è irreversibile. Bisogna cercare di migliorarne gli effetti positivi e attenuarne i negativi.
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